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Ansa
Pubblicato il
27 lug 2016
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Merola (sindaco di Bologna): “Ok lo stop ai licenziamenti di BolognaFiere”

Di
Ansa
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27 lug 2016

"Lo stop alla procedura di licenziamento per i 123 dipendenti della Fiera è una notizia molto positiva, che dimostra come la via del confronto sia uno strumento imprescindibile per affrontare le complesse strategie per il rilancio e un nuovo piano di sviluppo. L'impegno del Comune di Bologna e degli altri soci pubblici ha contribuito al conseguimento di questo risultato". Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha commentato qualche giorno fa l'intesa annunciata dal presidente di BolognaFiere, Franco Boni.


Virginio Merola - Ansa


"Un risultato che dimostra come, a Bologna, la politica abbia saputo interpretare il suo ruolo coniugando la gestione di una situazione urgente come quella della Fiera con i diritti di chi lavora. Non a caso, nel saluto al nuovo consiglio comunale avevo sottolineato che le sacrosante esigenze di sviluppo della Fiera non possono comunque andare a scapito dei diritti. Un ringraziamento a Boni per il senso di responsabilità e l'auspicio che la nuova fase della trattativa possa svolgersi in un clima costruttivo".

Intanto il presidente della Fiera, Franco Boni (ex manager di Fiere di Parma) ha discusso in un'audizione davanti alla Commissione dell'Assemblea Legislativa per discutere della situazione di BolognaFiere.


"Sembra che è arrivato uno che vuole ammazzare i lavoratori - ha detto Boni nel corso dell'audizione - Ma non è così: certamente se nell'ambito della realtà bilancistica degli ultimi anni la fiera paga per dei lavori che non servono più, io non voglio essere accusato di negligenza. La cosa c'è, è un problema e va segnalato, va risolto. Non si tratta di numeri, dietro ai numeri ci sono delle persone. E io mi sono impegnato a cercare delle soluzioni per risolvere quel problema".

Ricordiamo che circa un mese fa BolognaFiere aveva recapitato ai sindacati e ai rappresentanti dei lavoratori (e a Regione, Città Metropolitana e Direzione Territoriale del Lavoro) la lettera con cui avviava la procedura di licenziamento collettivo per 123 dipendenti su 248 della società. Nella raccomandata, Boni ricordava la perdita di 8,9 milioni di euro registrata nel 2015 dalla Fiera di Bologna, ricordando "il cospicuo e perdurante calo dei metri quadri venduti nell'ambito delle manifestazioni ospitate all'interno del quartiere fieristico, dai 592mila mq. venduti nel 2012 ai 454mila del 2015”.

Palazzo d'Accursio, sede del Comune di Bologna - Ansa


Inoltre, aggiungeva Boni, l'altra causa principale della misura era stata: “la migrazione di eventi importanti quali Lineapelle e più recentemente Lamiera, che hanno comportato una rilevante perdita di redditività della società, rendendo indifferibile l'esigenza di recuperare efficienza e redditività, partendo da una sensibile riduzione dei costi aziendali".

"Diviene improrogabile”, sottolineava ancora Boni nella lettera, “la necessità di intervenire sul fronte della riduzione dei costi e sulla riduzione dell'attuale organico di manifestazione in cui opera il personale part-time e sulla completa esternalizzazione dei servizi di front-line".

Il provvedimento, contro il quale si susseguono da settimane i sit-in e le manifestazioni, riguarda l'intero reparto dell'unità produttiva di manifestazione con tutto il personale part-time ad esso addetto, e la squadra antincendio nella sua totalità.

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