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13 giu 2014
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Marks & Spencer comunicherà la lista dei suoi fornitori a partire dal 2016

Pubblicato il
13 giu 2014

Nel 2007, Marks & Spencer lanciava la sua iniziativa di miglioramento interno riguardante le problematiche sociali e ambientali. Il suo “Piano A” identificava 100 punti sui quali il gruppo doveva progredire in cinque anni con l'obiettivo "di operare e di approvvigionarsi in modo diverso". In questa prima iniziativa, M&S rende noto di aver realizzato 94 dei suoi obiettivi. Dopo aver esteso temporalmente il suo piano con altri nuovi target nel 2010, oggi il gruppo ha impostato nuove sfide per il 2020.

Dal suo lancio, Marks & Spencer ha per esempio collaborato con l'ONG Oxfam. Qui, Marc Bolland, CEO di M&S, e Joanna Lumley, dirigente dell'associazione. Foto: Marks & Spencer.


“Il “Piano A” è al centro di tutti i nostri programmi e consiste nel fare di M&S un dettagliante multi-canale, internazionale e rispettoso dell'ambiente”, precisa Marc Bolland, l'AD del gruppo. “Ciò è essenziale per il buon funzionamento delle nostre operazioni e rappresenta un modo più efficace di farci funzionare, che così ci permette di migliorare l'esperienza dei nostri clienti e dei nostri partner. Ancora una volta, siamo fedeli ai nostri 100 impegni, i quali comprendono degli obiettivi noti, rivisti o nuovi, e puntiamo ad ottenere progressi significativi nel corso dei prossimi anni".

Sul versante dell'abbigliamento, il gruppo annuncia alcuni punti-chiave dal forte impatto sulla propria strategia industriale. In particolare, ha manifestato una volontà di grande trasparenza, con la pubblicazione annuale di una lista dei suoi fornitori a partire dal 2016. M&S intende inoltre sostenere l'uso di produzioni di cotone sostenibili. Il suo obiettivo era che il 25% dei suoi prodotti fossero realizzati con questo tipo di cotone entro fine 2015. Dopo essere passato dall'11% al 20% tra il 2013 e il 2014, il gruppo punta a quota 50% nel 2020. M&S ha anche istituito un progetto di ricerca e sviluppo di due anni insieme all'Università di Cambridge basato sul riciclaggio degli scarti di materie tessili.

Il gruppo conta di avere il 50% dei suoi prodotti in cotone realizzati con del cotone di origine sostenibile nel 2020.


Da una prospettiva più ampia, il piano di miglioramento si concentra su quattro assi di sviluppo: la promozione di metodi responsabili, le azioni dirette fra i team e i clienti, l'impegno in iniziative sostenibili ed etiche e la ricerca di soluzioni per ridurre l'impatto sull'ambiente delle emissioni di anidride carbonica.

Così, il distributore britannico punta a diminuire ancora questo tipo di emissioni, soprattutto mettendo in pratica il programma (che finora ha sviluppato solo in Gran Bretagna) a livello internazionale. Il gruppo inglese mira a garantire che i suoi fornitori siano coinvolti nella riduzione dei consumi energetici, e manifesta anche l'obiettivo che tutti o parte dei suoi approvvigionamenti siano considerati come sostenibili. Si tratta del legno, del cuoio dei suoi prodotti del settore casa (il 25% dovrà provenire da concerie autorizzate dall’organismo LWG), ma anche degli alimenti provenienti da culture che, per esempio, non contribuiscono alla deforestazione. Nel 2020, il gruppo intende annunciare ai suoi clienti che possano essere certi che il 75% degli alimenti venduti provenga da stabilimenti certificati come etici.

Piano di formazione
Sul piano delle risorse umane, M&S vuole introdurre una politica di formazione dei suoi dirigenti sulle problematiche ambientali ed etiche e afferma che tutti i suoi 85.000 dipendenti mondiali riceveranno tre ore di formazione sul “Piano A”. Il brand indica anche che svilupperà all'estero il suo programma di reclutamento Marks & Start, il quale punta ad offrire posti di lavoro a persone handicappate, a famiglie monoparentali e a persone che rischiano di perdere la casa. Questo programma è attualmente testato in Francia e in Grecia con 70 dipendenti.

Il gruppo vuole sviluppare i suoi "Sustainable Learning Stores' all'estero.


Marks & Spencer intende quindi spingere sulla creazione di una rete di negozi neutri a livello di emissioni di CO2. La sua ambizione è di adattare, d'accordo con i suoi finanziatori, 50 negozi nel Regno Unito, ma il brand punta anche all'inaugurazione di cinque "Sustainable Learning Stores", che gli consentano di testare i suoi concept di negozi sostenibili su scala internazionale. Le implementazioni di questi punti vendita comprendono ambizioni per un basso utilizzo di elettricità, acqua, combustibili fossili e una più limitata produzione di rifiuti.

Punto fondamentale: il gruppo ha stabilito una serie di metodologie per convertire i suoi progressi sociali e ambientali in modelli finanziari. Un'attività indispensabile per convincere gli azionisti sul lungo termine.

Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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