10 nov 2016
Marco Bizzarri: "Velocità e flessibilità sono le chiavi del successo di Gucci"
10 nov 2016
Nel corso dell 21° Fashion & Luxury Summit organizzato il 10 novembre a Milano da Pambianco e Deutsche Bank, dal titolo “Innovazione e Velocità – Le rivoluzioni in atto nell’industria della moda e del lusso”, Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci, ha raccontato alla nutrita platea il percorso di cambiamento intrapreso dal brand a partire dallo scorso anno.
“Pur con un andamento finanziario più che positivo, con un miliardo di euro di utile, Gucci stava perdendo quote di mercato rispetto ai competitor”, ha raccontato il manager. “A mio avviso, tra il 2008 e il 2014 il percorso di posizionamento del brand era troppo improntato su un discorso di tradizione e di heritage. L’obiettivo era di far tornare Gucci uno dei brand più desiderati del fashion system”.
La società ha quindi deciso di cambiare il Direttore Creativo, affidando la guida stilistica ad Alessandro Michele, da 12 anni in Gucci, dove si occupava delle borse.
“È fondamentale che tra chi guida l’azienda a livello di business e chi dirige lo stile ci sia un buon rapporto, perché i linguaggi sono inevitabilmente diversi, ma gli obiettivi devono essere comuni”, ha continuato Bizzarri. “Con Alessandro questo feeling si è creato immediatamente, ho capito subito che poteva incarnare il nuovo corso del brand”.
Le chiavi del successo, secondo Bizzarri, sono state la rapidità nel prendere le decisioni e la flessibilità: anche una grande azienda deve ragionare come una start-up e solo chi rischia e innova può emergere in un mercato che si sta consolidando.
“Abbiamo eliminato la collezione già pronta e allestito un nuovo show in cinque giorni”, ha raccontato Bizzarri parlando della prima sfilata Gucci sotto la guida di Michele, all’inizio del 2015. “Alessandro aveva le idee molto chiare ed è stato supportato dalla struttura creativa e artigianale di Gucci. Con la prima collezione i feedback sono stati discordanti, i social media in particolare nei primi tempi sono stati molto negativi. Solo a maggio 2015, con la sfilata a New York, ho capito che avevamo colto nel segno”.
“L’allineamento tra collezione e negozi ha iniziato a delinearsi nell’autunno 2015, quando negli store il 30/40% dei prodotti era composto dalle nuove proposte. Ora il percorso è stato completato, il 100% dei prodotti nei nostri negozi rappresentano il nuovo corso del brand, il visual degli store è stato modificato di conseguenza, si è creata una nuova cultura intorno a Gucci”.
Oggi Gucci ha un fatturato di 4 miliardi di euro; “il nostro obiettivo”, ha svelato il manager, “è di raggiungere i 6 miliardi in breve tempo”.
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