Ansa
19 set 2018
Made in Italy sconosciuto per 7 cinesi abbienti su 10
Ansa
19 set 2018
Il lifestyle italiano in Cina è un illustre sconosciuto: 7 intervistati su 10 della classe medio alta delle grandi metropoli non sono in grado di citare alcun simbolo del Made in Italy tra cibo, vino, moda, arredo e auto.
Lo rivela un estratto dell'indagine dell'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies sul posizionamento del Made in Italy in Cina, condotta lo scorso giugno da Nomisma Wine Monitor su un campione di 2 mila cittadini dal reddito medio-alto residenti a Pechino, Shanghai, Canton e Hong Kong.
Tra i prodotti/brand più conosciuti, dopo la Ferrari (18%) al primo posto, seguono la pasta (10%), Gucci (9%), il Barolo e la Fiat a pari merito al 5% e Armani al 4%.
Un gap di conoscenza, secondo l'indagine Percezione e posizionamento del Made in Italy in Cina, cui fanno da contraltare le intenzioni di acquisto dichiarate dai consumatori, che prevedono un aumento della spesa nei prossimi 2-3 anni di prodotti italiani in particolare per cibo, vino e moda.
In generale è alta la curiosità verso 'nuovi prodotti italiani a oggi non disponibili', soprattutto per il cibo (51%) e la moda (45%), seguiti da vino e arredo (29%) e l'auto (17%).
Il CEO di Business Strategies, Silvana Ballotta, ricorda che il peso dell'Italia sul totale delle importazioni cinesi è ancora minimo: con un valore di 18 miliardi di euro, il Made in Italy vale appena l'1% del totale delle importazioni cinesi e occupa il 22esimo posto nella classifica dei Paesi fornitori. Una quota di mercato che si abbassa ancora di più se si considera il solo import agroalimentare allo 0,5%, che riesce a far sembrare gigantesca pure la nanoshare del mercato vinicolo, attorno al 6%.
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