Ansa
26 feb 2017
MFW: la 'marcia' di Missoni per i diritti umani
Ansa
26 feb 2017
Una passerella per sostenere i diritti umani. Angela Missoni sceglie questo momento per lanciare un messaggio di pace, focalizzando l'attenzione sulle rivendicazioni, i diritti delle donne e delle minoranze. "E' un momento storico in cui le giornate di marcia non sono una cosa sporadica, un momento in cui tutti quelli che la pensano in questa maniera devono stare uniti - spiega - Anche nella moda è bene che usiamo la nostra voce".
Al defilé, su ogni posto a sedere, c'è un cappellino in maglia sui toni del rosa, un modello con le orecchie che tanto ricorda quelli indossati poco più di un mese fa alla marcia rosa che ha riempito le strade di Washington DC, dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il simbolo di quella protesta fu proprio un cappello di lana con le orecchie a punta, con cui 'The Pussyhat Project' ha dato vita ad una reazione globale. C'è chi chiede se l'iniziativa di Missoni alluda proprio a quella protesta. Ma sono tutte le marce a sostegno dei diritti umani, in America e nel mondo, quelle cui pensa Angela Missoni, che a fine defilè esce in passerella con il microfono in mano e invita tutti i presenti a restare uniti e sostenere insieme il rispetto dei diritti umani.
Così sulle note di 'People have the power' ospiti e amici della griffe hanno indossato il cappellino e si sono avvicinati alla stilista. Tra loro anche il presidente di CNMI, Carlo Capasa, gli stilisti Fausto Puglisi, Stella Jean, Luisa Beccaria, Lavinia Biagiotti. Anche le modelle hanno fatto l'ultima uscita indossando questi cappellini.
Un inno all'inclusione che passa anche per la moda, con una collezione che rappresenta una femminilità transgenerazionale, metropolitana, emancipata, impegnata grazie a una serie di interazioni, tra materiali e motivi, con accostamenti di righe e quadri, lurex, bianco totale e tinte vivaci. Ci sono i classici maxi pull lavorati a mano, ma anche abiti lunghi fino ai piedi in soffice maglia dai classici pattern Missoni.
Anche Cividini oggi ha scelto di scendere in campo, portando a Milano il movimento #tiedtogether, che ha debuttato sulle passerelle newyorkesi. Ad aprire la sfilata una modella con la bandana bianca, scelta come rappresentazione dell'unità delle persone senza distinzione di razza, sesso o religione.
Se giusto qualche giorno fa Donatella Versace raccontava di essersi stupita per l'assenza delle donne italiane nella protesta globale, la moda - molto sensibile al tema dell'inclusione - in questa settimana sta dimostrando tutto il suo sostegno alla causa femminile e non solo, dalla 'casa delle donne' messa in scena da Miuccia Prada all'inno alla lotta e al potere femminile portato in passerella dalla stessa Versace.
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