Ansa
26 feb 2016
MFW: da Prada, un collage di pezzi di donna
Ansa
26 feb 2016
L'abito sexy e il corsetto allacciato, il cappello da marinaio e la camicia hawaiana in lamé, il vestito in velluto usurato e le scarpe da montagna, i sandaletti d'oro e le collane pesanti con chiavi e libri: c'è l'idea che "la mattina raccogli i pezzi di ciò che sei e sei stata e te li metti addosso" nella collezione di Prada per il prossimo inverno. Un'indagine sulla donna che ne mette insieme vari pezzi, unendo personalità e storie diverse.
"Il concetto fondamentale - premette Miuccia Prada - è l'idea di una donna vagabonda, di una donna in cerca, perché noi come donne abbiamo bisogno di sapere dove andiamo e dove stiamo andando". C'è anche l'idea di "una che molla tutto e se ne va", ma soprattutto questa donna è una "vagabonda nei pensieri e nella storia".
Per questa ricognizione del femminile e delle sue sfaccettature Miuccia Prada è stata aiutata dall'artista Christophe Chemin che, come già per l'uomo, ha disegnato le stampe della collezione, raccontando la storia dell'umanità al femminile nei suoi disegni, che contribuiscono a questo "collage di pezzi di donna". Un'indagine romantica - che Miuccia Prada confessa di aver trovato anche divertente - che va e viene tra pezzi di vita e di storia e prosegue il discorso iniziato con la sfilata uomo dello scorso mese. Se lì però era protagonista la storia con la s maiuscola, qui la riflessione è più focalizzata "su dove siamo e dove - spiega la stilista - vogliamo essere: vogliamo essere femminili ed essere comandate o vogliamo prendere il potere?".
Ecco così che in passerella - nello stesso set ispirato alle piazze degli autodafé allestito per la sfilata uomo del mese scorso - si mischiano il maschile e il femminile, il sexy e il forte, il romantico e lo sportivo. C'è anche un voluto gioco di equivoci, là dove l'abito in oro ricamato può essere interpretato tanto come un simbolo del potere quanto come la divisa della donna oggetto.
C'è poi uno sguardo sull'aspetto maschile di ciò che le donne vorrebbero fare o potrebbero fare in maniera diversa, echeggiato nelle camicie hawaiane in lamé, nei cappelli da marinaio, nei cappotti militari e in quelli di tweed con il collo di pelliccia a contrasto.
E c'è un occhio al passato, quello dei velluti ricamati che sembrano usurati degli abiti stretti e quello delle calze di lana ricamate, memoria di un'infanzia lontana. E ci sono interventi ripetuti che punteggiano la passerella, come i corsetti allacciati portati su abiti stretti al ginocchio e cappotti tartan, le collane a collare con libri e chiavi, le camicie con i colletti staccabili e gli stivali stringati. Le stampe con motivi di fiori o di cactus, di soli e di frutti, di baci e di volti femminili, sono inserti spiazzanti su abiti ricamati con spalline in velluto cascante, ma anche su giubbini sportivi portati con abitini corti e tintinnanti.
A raccontare in passerella le stagioni della donna anche una top come Stella Tennant, quarantacinquenne nobile e madre di quattro figli, ancora protagonista di sfilate e campagne pubblicitarie.
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