Ansa
20 gen 2015
MFW : Marcelo Burlon debutta a Milano
Ansa
20 gen 2015
Se c'è un fenomeno nel mondo della moda, quello è Marcelo Burlon: partito da zero, in due anni con il suo brand County of Milan è arrivato a fatturare quasi 20 milioni di euro e a essere presente in 480 negozi in tutto il mondo, dall'Asia all'America.
Quest'anno ha sfilato per la prima volta a Milano, fuori dal calendario ufficiale della Camera della Moda, con la sua collezione uomo per il prossimo inverno, che segna anche il debutto ufficiale della linea di occhiali prodotti da Marcolin.
Oltre alla linea uomo, Marcelo - 39enne di origini argentine arrivato in Italia a 14 anni con i genitori - produce anche quella per donna e bambino e con il suo marchio ha all'attivo diverse collaborazioni con aziende come Pendleton, che ha creato le coperte viste in passerella, Solivar, produttrice degli anfibi, Casio per un modello di Gshock andato sold out in poche ore.
"Il mio è un lifestyle completo perché non vendiamo solo vestiti ma un pacchetto completo, che ha tutto un mondo intorno" racconta Marcelo, che nella sua linea di streetwear ha sintetizzato tanto le sue origini argentine quanto le esperienze fatte a Milano "la città che mi ha dato tutto, anche se all'inizio - racconta - non mi ha accolto proprio a braccia aperte".
Non era ancora arrivata la celebrazione dei talenti multitasking come il suo, che ha iniziato facendo l'animatore nelle discoteche della riviera ed è poi passato ai Magazzini Generali di Milano, da cui è approdato al mondo della moda come PR per grandi marchi prima di decidere di organizzare eventi per conto suo, "sempre portando la mia gente, il mio mondo e costruendo intanto una rete di contatti internazionale".
Di lì la decisione di buttarsi nell'avventura di County of Milan, con cui "sono diventato io stesso un marchio". Il successo è arrivato dai social network, soprattutto su Instagram, e ora Marcelo è felice di dire che il suo "non è solo un marchio cool ma vendibile, le mie collezioni - dice orgoglioso ma senza spocchia - sono le più vendute nei department stores e la mia clientela è trasversale, dai 14enni ai 45enni, non solo appassionati di rapper" anche se tra i suoi fans più accaniti ci sono celebrità come Pusha T e 50 cent, oltre al campione di basket Lebron James, con il quale è anche nata una collaborazione.
"La mia non è moda vera, non lancio uno stile, ma propongo uno streetwear" dice Marcelo: secondo lui la chiave del successo del suo brand è "la possibilità di immedesimazione: la gente si identifica perché io non sono uno stilista seduto sul suo trono, ma uno - sottolinea - che sta sulla strada".
Nel suo quartier generale milanese, un palazzo del Settecento in pieno centro, Marcelo ha creato una sorta di factory, dove produce altri tre marchi di streetwear che sente affini: sono tutti legati al mondo del djing, da cui proviene lui stesso.
Un passato recente cui ha reso omaggio, salendo in consolle nella festa dopo la sfilata della sua linea 'techno-folk' dove convive la cultura della Patagonia, dalle grafiche a croce ai ponchos di pelle, con l'estetica streetwear fatta di pantaloni tecnici e piumini stampati a motivo di serpenti.
Inizialmente la sfilata sarebbe dovuta inserire nel calendario ufficiale delle passerelle, "ma poi mi volevano assegnare il giorno e l'orario che dicevano loro e a me non andava bene, così sono uscito, non volevo stare - sottolinea - alle regole di un sistema che probabilmente non è ancora pronto al cambiamento".
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