Louis Vuitton lancia una nuova linea di oggetti a Milano
Ancora una volta, Louis Vuitton ha scelto il fastoso Palazzo Bocconi su Corso Venezia, per installarvi quello che promette di essere uno degli appuntamenti di maggiore successo del Salone del Mobile, che si svolge fino al 22 aprile a Milano. Il produttore di pelletteria parigino non deluderà certo i visitatori grazie alle sue tantissime novità. Oltre alla collezione di “Objets Nomades” (“Oggetti Nomadi”, ndr.) dall’anima viaggiatrice, lanciata nel 2011 in collaborazione con alcuni grandi designer, Vuitton fa debuttare infatti in questa occasione una nuova linea di oggetti decorativi "innovativa, creativa, elegante e poetica": “Les petites Nomades” ("I piccoli Nomadi", ndr.).
Questi “Petits Nomades” sono stati pensati da alcuni dei designer che già da alcuni anni collaborano al progetto. Nelle stanze buie del palazzo milanese, decorate da una moltitudine di fiori origami in pelle creati da L’Atelier Oï (che si è ispirato al giglio, simbolo della maison), gli oggetti si svelano sotto un alone di luce. I vasi in vetro e cuoio e i cuscini in pelle sono anch’essi disegnati dal trio svizzero. I fratelli Humberto e Fernando Campana firmano un vaso di cuoio, Patricia Urquiola un cestino, pure in questo caso di pelle.
Tra le novità della collezione “Objets Nomades”, che quest’anno accoglie un nuovo designer (André Fu di Hong Kong), il doppio divano “Ribbon Dance”, concepito da quest’ultimo, e lo specchio composto da triangoli “Diamond Mirror” di Marcel Wanders, declinato anche in versione “Petit Nomade”.
Gli altri oggetti della collezione, proposti in nuovi materiali e colori, sono svelati progressivamente mentre si percorre il susseguirsi di stanze, e sono presentati pure nel vestibolo e nell'imponente scalinata, suscitando ogni volta sorpresa e ammirazione.
Ma lo spettacolo non si ferma qui. All'ingresso, nel cortile pavimentato a mosaici, Louis Vuitton ha collocato una futuristica abitazione di plastica bianca e giallo oro. Si tratta di “Hexacube”, concepito negli anni ‘70 dall’architetto Georges Candilis, allievo di Le Corbusier.
L’installazione è realizzata a partire da elementi a guscio di plastica che formano dei moduli di 4 e 8 m² i quali, assemblati, formano uno spazio smontabile, trasportabile e modulabile a piacimento.
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