Libero scambio UE/Giappone: l'industria tessile vuole andare veloce
La Japan Textile Federation (JTF) e la European Apparel and Textile Confederation (Euratex) lanciano un appello comune per la rapida entrata in vigore dell’accordo di libero scambio UE/Giappone, sul quale è stato trovato un accordo politico il 6 luglio scorso, dopo quattro anni di discussioni.
"Anche se dobbiamo ancora rivedere i dettagli del testo dell'accordo, siamo fiduciosi che un testo ambizioso e industrialmente redditizio permetterà alle nostre società di raccogliere rapidamente i vantaggi di questo agreement”, riferisce il presidente di Euratex, Klaus Huneke, che ha oncontrato il suo omologo della JTF il 10 luglio a Bruxelles.
“L’abolizione immediata, reciproca e senza eccezioni dei dazi doganali e delle norme di origine, che sono propizie per la promozione dei nostri rapporti professionali, dovrebbero essere concluse e attuate il prima possibile, per consentire a questo potenziale accordo di fonrire i vantaggi attesi alle nostre aziende”, aggiunge poi Masanao Kambara, presidente della JTF.
I due responsabili ricordano che gli organismi professionali giapponesi ed europei del tessile-abbigliamento avevano lavorato insieme sin dall'annuncio dei colloqui fra l’Unione Europea e l’arcipelago asiatico. Due comunicati congiunti, pubblicati rispettivamente nel novembre 2013 e nel novembre 2016, formulavano diverse proposte di un possibile accordo su questioni delicate come i dazi e le regole di origine dei prodotti.
L’anno scorso il Giappone è stato l’ottavo fornitore di tessuti della UE, con 651 milioni di euro di merci (+10% in un anno). Il Sol Levante era inoltre il quinto cliente del Vecchio Continente in termini di abbigliamento, con 1,3 miliardi di euro (+3%) e il decimo per quanto riguarda i tessuti, a 545 milioni di euro (-1%), secondo l'Institut Français de la Mode.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.