Di
Adnkronos
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Pubblicato il
6 gen 2012
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Leghilà: due nuovi opening ad inizio 2012 per il brand delle borse in neoprene
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6 gen 2012
6 gen 2012
Mentre ricorrono i classici colori natalizi, quelli delle luminarie e degli abeti verdi, il rosso e l'oro, l'argento e il blu, salta all'occhio, camminando per Via Manzoni a Milano, meta dello shopping all'interno del quadrilatero, una vetrina vitaminica composta di colori sgargianti, acidi e pieni. Si tratta di un temporary shop che propone le borse della collezione Leghilà, lanciata da Giovanna dell'Onte.
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Avvicinandosi la sorpresa raddoppia per via del materiale con il quale sono state realizzate: il neoprene. Quello, per intendersi, che viene utilizzato per le mute da sub. Qui lo vediamo invece associato ai più classici dei modelli di borse, ma in colori sgargianti e vivaci. Una proposta che sin dal debutto, lo scorso anno al salone White, sta convincendo, tanto che le boutique fanno ordini (ad esempio Luisa Via Roma) e che oggi può vantare un monomarca a Padova, un temporary a Roma, uno a Milano, uno a Londra (Duke of York Square), cui seguirà a febbraio l'inaugurazione di un negozio monobrand in King's Road, e un'altra boutique a Vienna.
"Ho studiato a Londra - racconta all'Adnkronos Giovanna dell'Onte - e lì ho visto sulle spalle di una compagna di classe uno zaino in neoprene. E' stato un amore a prima vista. Tornata in Italia ho trovato due rotoli di materiale e ho realizzato la mia prima borsa". Quindi i primi test sulle consumatrici, a Padova, città dove Giovanna vive e dove produce. L'ottima risposta la convince a creare una prima collezione che in fiera viene "piazzata benissimo, anche per i suoi costi accessibili". A proposito del nome, Leghilà, la stilista spiega che si tratta di "un termine indonesiano che significa stravagante".
Il neoprene è un materiale decisamente insolito per una collezione di accessori di moda, ma ha caratteristiche molto particolari, quali, ad esempio, il fatto che non si stropiccia. Una eventuale piega si riprende subito all'ossigeno. "Il problema è che è difficilissimo trovare materiale. Non c'è - spiega - nessuna azienda in Europa che lo produca. Il brevetto è cinese, dove viene prodotto. Negli Stati Uniti esiste un solo produttore. Il neoprene è come la pelle. ne esiste di alta e bassa qualità: la migliore può costare anche 200 euro per due metri".
L'elemento su cui Giovanna dell'Onte gioca è il contrasto, il contrappunto tra forme e materiale. "Un materiale così tecnico - racconta - viene utilizzato per forme tradizionali. L'ispirazione è tutto ciò che nasce dal contrasto, come la vita in generale. Ecco allora che la prugna viene accostata al verde fluo, il rosso con l'arancio fluo, il grigio con il giallo fluo. Il fluo carica molto i colori che sono spenti. Così capita anche nella vita: chi è più 'acceso' carica chi lo è di meno".
Nel prossimo futuro di Leghilà c'è in calendario una fiera a New York, oltre allo sviluppo di contatti già in agenda in USA e Sud America, nel Far East, in Russia e nel mondo Arabo.
E come si fanno i conti con la crisi?: "Lo spirito, in assoluto, è non mollare mai. Se credi in una cosa nella vita non puoi vivere con i 'se avessi fatto…'. Provi, piuttosto finisci contro un muro, ma non hai rimpianti. Poi, sicuramente, il prodotto è di ottima qualità e fatto in Italia. Non ho nessuna intenzione di produrre all'estero".
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