La Cina è il secondo mercato dei prodotti per bambini

Secondo uno studio della CBME, la società che organizza in particolare il salone cinese dell'universo del bambino “Children, baby, maternity expo”, la Cina è ormai il secondo mercato mondiale del bambino dietro agli USA, riferisce HKTDC Research.

Il mercato “mamma-bambino” che riunisce un ampio insieme di prodotti, che vanno dal latte in polvere ai pannolini, passando per i vestiti e i giocattoli, vale 287 miliardi di euro (2 trilioni di yuan).

Chiamato “CBME China Children Baby Maternity Products Industry Report” (edizione 2014), lo studio indica anche che il 67% delle attività legate alla mamma e al bambino sono cresciute di un buon 20%.

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Una crescita simile si spiega in gran parte con il numero di nascite (16 milioni in media ogni anno), con la politica del figlio unico che va attenuando la sua applicazione, e con l'aumento del reddito netto medio che determina un aumento dei consumi.

Il segmento dei vestitini per neonati resta il più importante in termini di volume sull'insieme del mercato “mamma-bambino”. Tuttavia, la sua concentrazione rimane relativamente bassa, con un eclatante numero di attori attivi nel settore. Così, se il mercato pesa 14 miliardi di euro (100 miliardi di yuan), le vendite di Balabala, la più grande catena di abbigliamento del Paese, raggiungono “solamente” i 143 milioni di euro (2,5 miliardi di yuan).

Inoltre, vari marchi internazionali mancano di una vera notorietà nazionale all'interno dell'ex Impero Celeste, e questo mentre i marchi locali hanno sviluppato solide reti di negozi, sostenute da grandi capacità di produzione.

Globalmente, sono proprio i marchi locali che potrebbero sostenere la crescita del mercato. In effetti, anche se i cinesi si rivolgono ancora in gran parte ai prodotti importati, principalmente per l'alimentazione, i marchi locali li stanno sempre più convincendo.

Le vendite su Internet, che già rappresentano il 15% delle vendite nel mercato mamma-bambino dovrebbero anch'esse conoscere una forte crescita nei prossimi anni, riferisce HKTDC Research citando lo studio.

Sarah Ahssen (Versione italiana di Gianluca Bolelli)