LVMH affida a Guillaume Henry il rilancio del prêt-à-porter di Jean Patou
“Il gruppo LVMH conferma di aver acquisito una partecipazione maggioritaria all’interno della maison di moda e profumi Jean Patou”. Il numero uno mondiale del lusso ha reso pubblico il 24 settembre, prima giornata di fashion week parigina, la notizia anticipata lo scorso luglio da FashionNetwork.com, annunciando anche ufficialmente l’arrivo di Guillaume Henry alla direzione artistica della maison.
Dopo aver lavorato presso Puig fino allo scorso marzo, prima alla direzione artistica di Carven e poi di Nina Ricci, Guillaume Henry approda in LVMH, come indicato da WWD, con il compito di guidare il rilancio dell’abbigliamento firmato Jean Patou, maison di moda e profumeria francese fondata nel 1912.
Dilesh Mehta, CEO e fondatore di Designer Parfums, che ha acquisito Jean Patou nel settembre 2011 e siglato nel 2017 un accordo strategico con LVMH, spiegava allora a FashionNetwork.com: “Pensiamo sia vitale per il futuro di Jean Patou sviluppare il versante moda, e nessuno è più indicato a farlo del gruppo LVMH”.
Per far rivivere l’heritage moda della griffe, la cui attività è cessata nel 1987, Jean Patou è entrata a far parte di LVMH Fashion Group, la filiale del gruppo francese che possiede i marchi Celine, Fendi, Givenchy, Pucci, Kenzo e Loewe e il cui Presidente è Sidney Toledano.
Se Jean Patou è nato con la moda, oggi il marchio è conosciuto soprattutto per i suoi profumi, in particolare Joy, la fragranza nata nel 1930, all’epoca una delle più costose al mondo. Lo scorso 20 agosto, Christian Dior, griffe di LVMH, ha lanciato il suo nuovo profumo da donna, Joy de Dior. Solo un caso o una strizzata d’occhio al nuovo arrivato tra le fila del gigante del lusso?
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