14 mar 2018
L’Umbria del tessile mette al centro la formazione e pensa al primo ITS Moda regionale
14 mar 2018
L’Umbria della moda mette sempre più al centro la formazione: in occasione del convegno a tema “Umbria: incontro con i talenti della moda”, tenutosi il 10 marzo a Gubbio, Riccardo Stefanneli, Delegato all’Education Confindustria Umbria e Co-CEO & Executive Board Member di Brunello Cucinelli SpA, ha lanciato un appello al comparto del tessile-abbigliamento regionale per fondare una nuova scuola di moda e rendere la formazione il principale driver di crescita del settore.
“Il format dell’ITS Academy (Istituto Tecnico Superiore) sta avendo un grande successo in Europa: conta circa 10.000 studenti con un tasso di occupazione dell’80%”, ha spiegato Stefanelli. “Si tratta di un corso di due anni successivo al diploma professionale che punta a formare dei ‘supertecnici’, i futuri collaboratori d’azienda specializzati. Attualmente, in Umbria, sono attivi 5 corsi di ITS Academy, con 250 studenti iscritti, e mi piacerebbe lavorare con gli imprenditori presenti in platea alla creazione del primo Istituto Tecnico Superiore regionale dedicato al settore Moda”.
A marzo, inoltre, partiranno i corsi in Lean Production e Controllo di Gestione della “Umbria Business School”, un progetto realizzato in collaborazione con Confindustria Umbria e SFCU, pensato per formare il middle management della moda e soddisfare le esigenze concrete delle aziende del territorio.
“Il mercato è oggi diviso in due fette”, ha continuato il Co-CEO di Cucinelli, “da un lato prodotti pregiati e poco distribuiti, dall’altro un’offerta di bassa qualità e molto più diffusa. L’Umbria appartiene alla prima categoria, grazie alla qualità della filiera produttiva e alla nobiltà delle materie prime, ed è partendo da queste eccellenze che dobbiamo promuovere una vera e propria cultura della formazione”, ha concluso Stefanelli.
Sulle problematiche inerenti l’orientamento dei ragazzi è intervenuta Maria Rita Trampetti, Dirigente Scolastico Istituto Professionale Orfini di Foligno. “Il vero problema è che la scelta del percorso scolastico ricade sempre sul genitore, che tende a privilegiare il Liceo: il 60-65% degli studenti si iscrivono al Liceo classico o a quello scientifico. I genitori classificano gli Istituti Tecnici e Professionali come seconda scelta; ed è partendo da questo presupposto che siamo ormai abituati ad accogliere ragazzi molto demotivati”, ha spiegato la Dirigente Scolastica.
“Stiamo cercando di trasmettere il messaggio che negli Istituti Tecnici sia possibile intraprendere un percorso utile per il futuro dei ragazzi”, ha continuato. Secondo i dai diffusi lo scorso novembre da SMI, infatti, il comparto avrà bisogno di oltre 47.000 nuove risorse entro il 2021, quasi il 10% degli addetti del settore. “La sinergia tra scuole ed aziende sono fondamentali: abbiamo organizzato incontri con il Presidente Cardinalini ed è stato utilissimo per far comprendere a studenti e genitori quante posibilità occupazionali possano scaturire da questo tipo di scelte. Con un fattore da non sottovalutare: una brava modellista oggi puà essere pagata fino a 3000 euro al mese".
“Il tema della formazione è stato all’ordine del giorno in tutto il nostro percorso”, ha sottolineato con orgoglio l’imprenditrice Alessandra Guffanti, che proprio in occasione del convegno ha passato il testimone della presidenza del GGI di SMI a Marco Cardinalini, dopo intensi anni di lavoro. “All’interno dell’area senior di Confindustria è nata un’attenzione per un argomento considerato meno da prima pagina ma fondamentale: è stata così creata una vice presidenza dedicata alla formazione, con il dott. Bastianello che dall’anno scorso si dedica con più imprenditori a questo progetto”.
Guffanti ha terminato il suo intervento portando al centro della riflessione due esempi concreti di come il territorio possa investire sulla formazione in modo innovativo. Dal progetto Befuel, una forma di alternanza scuola-lavoro ideata dai giovani imprenditori biellesi nel 2014, a ComOn, iniziativa lanciata 10 anni fa dal GGI di Confindustria Como che coniuga due importanti aspetti: da un lato dà visibilità ai lavori svolti dai ragazzi dell’ITS del territorio; dall’altro premia i più meritevoli inserendoli in un percorso di stage all’interno di una delle aziende aderenti al progetto.
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