Kering fa il punto sullo sviluppo sostenibile con i suoi marchi

Kering conferma il suo impegno a favore dell'ambiente. Il gruppo francese del lusso ha fatto partire a febbraio un road-show, che continuerà fino a settembre, presso tutti i suoi brand, dalla moda alla gioielleria, in Francia e in Italia, per fare il punto sul loro impegno in materia di sviluppo sostenibile. Un prima esperienza di questo genere per il gruppo, che coinvolge il patron di Kering in prima linea.

“Con François-Henri Pinault, incontriamo tutti i comitati di gestione dei marchi e gli stilisti con i propri team, sia per ascoltare che per avere un vero e proprio momento di scambio con loro su questo tema”, puntualizza a FashionMag la direttrice del sviluppo sostenibile e degli affari istituzionali internazionali, Marie-Claire Daveu, a margine degli incontri internazionali sulla moda e sul tessile del Festival di Hyères.

“In novembre annunceremo un nuovo capitolo del nostro impegno per lo sviluppo sostenibile. L'idea di questi incontri all'interno della case di moda è di vedere quello che si può fare in vista di questa seconda fase. Per noi, si tratta di un momento importante di scambio di informazioni con queste persone che si trovano al centro di tale materia”, sottolinea.

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“Gli stilisti sono molto motivati e proattivi per porre in essere questo procedimento. Il nostro obiettivo è di aumentare i nostri progetti in questo settore. Non c'è futuro per il lusso senza sviluppo sostenibile”, chiosa la manager.

Nell'attesa di lanciare questo nuovo piano d'azione, Kering riferirà il prossimo 3 maggio “sullo stato di avanzamento dei nostri obiettivi relativi al piano 2012-2016”. In quella occasione, il gruppo transalpino lancerà un dibattito su un social network, come aveva fatto lo scorso novembre su Twitter.

Il gruppo di prodotti di lusso e sport-lifestyle ha pubblicato l'autunno scorso la seconda edizione del suo rapporto ambientale annuale.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)