JB Martin posto in amministrazione controllata
Il marchio francese di calzature JB Martin e la sua filiale distributiva, JB Martin Diffusion, sono stati posti in amministrazione controllata il 28 giugno dal Tribunale del Commercio di Parigi.
Anche se in questi ultimi anni il calzaturiere aveva puntato su una strategia di crescita di gamma, e soprattutto sui mercati esteri, in ultima analisi, non è riuscito a raggiungere i risultati attesi (50 milioni di euro di giro d’affari) e si è ritrovato insolvente.
“Abbiamo dovuto chiudere i rubinetti pur dopo aver fatto un certo numero di proposte per implementare una distribuzione premium. Ma in un settore stagionale come il nostro ci vogliono 18 mesi per ottenere dei risultati. È un bel gruppo, dotato di un know-how importante, riconosciuto nell'ecosistema della calzatura”, ha comunicato al giornale “Ouest-France” la direzione di JB Martin, azienda che impiega 269 dipendenti, 65 dei quali lavorano da Fougères, 15 dalla sede di Parigi, e 140 nella sua rete di distribuzione.
Fondato nel 1921 da Jean-Baptiste Martin, il marchio di scarpe, dal 1986 di proprietà del fondo d’investimento Alter Finance, era già stato costretto ad effettuare 70 licenziamenti nel 2009, quando ha chiuso il suo sito produttivo storico di Fougères (Ille-et-Vilaine), località in cui sono rimasti alcuni servizi (stile, amministrazione, logistica...). Da quel momento il brand produce le sue calzature in Europa (Italia, Spagna, Portogallo), in Asia e in Brasile.
JB Martin, che possiede anche molte licenze (Kenzo, Paul & Joe, Eden Park, Christian Pellet...), è distribuito in 15 negozi monomarca, una quarantina di corner all’interno di grandi magazzini e quasi 400 multimarca.
"Speriamo nell’arrivo di un acquirente per salvare il massimo possibile dell’occupazione. È l’unica soluzione”, ha dichiarato a “Ouest-France” Yannick Desneux, segretario sindacale del consiglio di fabbrica. Claude-Eric Paquin, presidente della federazione della calzatura ed ex dirigente di JB Martin, ha promesso il suo aiuto, così come il Ministero dell’Industria.
Le offerte pubbliche di acquisto possono essere presentate fino al 21 luglio.
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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