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2 set 2009
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Italia-Russia : ci sono segnali di ripresa mercato moda

Pubblicato il
2 set 2009

Mosca, 2 set. (Apcom-Nuova Europa) - Per la moda italiana in Russia "ci sono segnali di ripresa" e "proprio in questi momenti bisogna cercare di investire dalla comunicazione alle fiere".



Dimostra ottimismo Antonio Gavazzeni, presidente di Ente moda Italia e amministratore delegato del gruppo Cit (marchio Bagutta e produttore di camicie per Giorgio Armani). "La Russia è il secondo Paese dove si esporta la moda italiana" afferma in un'intervista con Apcom a Mosca. "Un dato assolutamente da non trascurare, visto che siamo arrivati da pochissimo rispetto al Giappone o alla Germania".

Quindi, nonostante la crisi economica che ha colpito duro la Federazione russa, all'abbigliamento Made in Italy si aprono grandi prospettive. Anche alla luce delle nuove proiezioni del ministero dello Sviluppo Economico russo, che parlano di una ripresa del Pil già nel 2010 del 3%.

"Quest'anno la situazione di mercato non è delle più facili" continua Gavazzeni, pur sottolinendo che il prossimo appuntamento a Mosca con la fiera C.P.M. (Collection Première Moscow, dal 6 al 9 settembre 2009) non è da mancare. "Ci saranno meno presenze, ma sempre molto qualificate. La situazione si dimostra più complessa, ma non è il momento di mollare".

E se il 2009 si è finora dimostrato complicato per l'onda lunga della crisi, ora si sta risalendo e si punta a chiudere ai livelli del 2007. Confortati dai dati dell'annata straordinaria del 2008: nei primi 10 mesi le esportazioni italiane di prodotti di tessile-abbigliamento in Russia sono cresciute, secondo il Centro Studi SMI, complessivamente dell`11,7%.

Arrivando a poco meno di 1,4 miliardi di euro e riconfermando nel periodo considerato, la Russia come nostro 4° mercato a livello mondiale dei prodotti di tessile-abbigliamento, ma 2° se si considera la sola moda femminile (con vendite, peraltro, di poco inferiori alla sola Francia). Tale fatturato, nel periodo considerato, rappresenta, per altro, quasi interamente l`attivo della nostra bilancia commerciale del settore con la Russia.

Più dei 2/3 del nostro export dei primi dieci mesi 2008 sono per il segmento: vestiario esterno (cresciuto nel periodo considerato del 13%), maglieria (+25%) e calzetteria (+12%), mentre il vestiario esterno maschile, che incide per poco più di un decimo sul totale del fatturato, è cresciuto dell`11%, la maglieria esterna ha fatto invece segnare un + 22,4% e la camiceria da uomo un + 44,1%, per un valore di 15 milioni di euro.

Gavazzeni si dice comunque "contento" del mercato russo. "In prospettiva futura è molto importante. La qualità per questo tipo di cliente alla base di tutto, oltre ovviamente all'originalità. Adesso c'è da dire che il compratore si raffinato ulteriormente, mantenendo grande attenzione al rapporto qualità-prezzo. Abbiamo visto una vera evoluzione a 360 gradi e in tempi brevissimi".

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