Il rock’n’roll chic da regata di Chanel Métiers d’Art è salpato per Amburgo
Dicono di non guardare mai indietro, e Karl Lagerfeld, nonostante sia tornato fisicamente nella città natale della sua famiglia, ad Amburgo, per il suo ultimo show per Chanel, certamente non lo ha fatto stilisticamente in questa collezione nautica-chic.
Una collezione che è salpata all'interno dell'Elbphilharmonie, la gigantesca sala da concerto realizzata dagli architetti Jacques Herzog e Pierre de Meuron costruita su un deposito di mattoni rossi a lato del porto, aperta lo scorso gennaio. Una struttura di vetro che svetta con la sua altezza di 110 metri sulle banchine del dock di Amburgo che sembra ondulata come un'onda gigante, e che domina il passaggio di cisterne, pescherecci da traino, navi da crociera e traghetti timonati da marinai mercantili – l’ispirazione principale per i vestiti.
Quasi tutti gli 87 outfit dello show hanno mostrato cappellini con visiera tipici dei capitani delle navi a vapore, rifiniti con strisce blu di tweed di Chanel, catene di cristallo e spille CC. Di quel tipo che i Beatles (che si sono fatti le ossa come musicisti nella tarda adolescenza suonando nei club del quartiere malfamato di Reeperbahn proprio ad Amburgo) indossavano una volta. Pensate a Ringo Starr sulla copertina dell’album “Help!”.
Altro riferimento nautico: pantaloni fatti a mano a zampa d’elefante con risvolti anteriori piatti rifiniti grossolanamente o confezionati in versioni in pelle cerata lucida con strisce laterali a grana grossa. E siccome fa sempre un po’ freddo in questo porto del Mare del Nord, stivali alla coscia fatti di lana attorcigliata, abbinati con abiti da cocktail assortiti tipo maglioni irlandesi di Aran. Inoltre, siamo pronti a scomettere che i nuovi caban di Chanel, svasati per richiamare le curve architettoniche della Filarmonica, saranno ciò che ogni ragazza alla moda vorrà indossare la prossima volta che il barometro scende.
“Sono venuto qui per l’edificio. Mi ha realmente ispirato, e ha fatto di Amburgo la nuova capitale culturale della Germania. Da quando Zaha Hadid se n’è andata, credo che Herzog e de Meuron siano gli architetti più interessanti. Fanno un concerto qui ogni giorno e sono tutti sold out. Anche se Amburgo non sembra più la città in cui sono cresciuto. Di sicuro non avevano dei container quando ero un ragazzo!”, ha scherzato Lagerfeld con FashionNetwork.com nella stanza verde che faceva da backstage dopo la sfilata, presentando – con una gag visiva - una serie di borse Chanel a forma di container in miniatura.
In più, ha riconfigurato il classico abito Chanel adattandolo per la vita in alto mare con rivetti dorati come bottoni, strisce triple e collari drappeggiati giù per le spalle – uno degli elementi preferiti di Coco. La leggenda narra che questa particolare forma provenga dall’epoca in cui i marinai usavano ricoprire di sostanze viscide e oleose come bitume le ciocche dei loro capelli lunghi. Il cast di modelle era guidato dalla superstar tedesca Anna Ewers, che ha aperto il défilé, tutte avevano le ciocche. Appena le modelle hanno cominciato a sfilare intorno alla sala da concerto curvilinea, un’orchestra di 35 elementi ha cominciato a suonare “La Paloma”, una musica resa più intensa dalla straordinaria acustica.
Ma il momento clou è stato quando ha sfilato una serie di favolose fantasie di piume, in cui Lagerfeld ha davvero mostrato la brillantezza tecnica garantita dalle notevoli risorse di cui Chanel dispone a Parigi, un punto chiave di questi show Métiers d’Art. Più spettacolari ancora sono stati alcuni abiti da cocktail corti con colletti da marinai fatti di piume a strisce orizzontali, per gentile concessione della Maison Lemarié, lo specialista di fiori e piume fondato nel 1880 che il gruppo Chanel ha acquistato nel 1996.
“Potete ringraziare Virginie per questo. Ha veramente fatto qualcosa di speciale in questa stagione. Grazie!”, ha detto Lagerfeld con un benevolo complimento al suo braccio destro da Chanel, Virginie Viard, che ha sorriso felice accanto a lui.
Per la sera, Karl è rimasto sul provocante – beh, del resto siamo in una città portuale – con sfacciate gonne trasparenti in tulle sormontate da audaci maglioni bianchi e neri che presentavano i motivi barocchi del municipio di Amburgo, e proponendo riferimenti alla tradizione locale della musica per fisarmonica in borse estensibili con maniglie a catena dorate.
Nel finale, Lagerfeld, vestito con una giacca di Dior Homme, è uscito a prendere gli applausi insieme al figlioccio Hudson, salutando il pubblico di 1.200 persone la cui prima fila di ambassadors – lista che includeva Kristen Stewart, Tilda Swinton, Lily Rose Depp e Marine Vacth, si è alzata in piedi con prolungate acclamazioni.
Lagerfeld ha lasciato la sua regione d'origine da giovane adolescente dopo la guerra per andare a Parigi a studiare design. Più di sei decenni dopo, c’è tornato da trionfatore, svelando le sue ultime creazioni per il marchio di moda di lusso di maggior successo al mondo. Non è certo un brutto modo di tornare a casa.
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