Il gruppo Etam ha registrato un calo delle vendite del 5,3% nel primo semestre
La Cina grava in modo notevole sui conti del gruppo Etam. Nell’attesa di vedere la schiarita attesa sul mercato dell’Impero di Mezzo, frutto dell’ampia ristrutturazione avviata quest’anno, il gruppo francese di abbigliamento e lingerie (marchi Etam, 1.2.3) presenta risultati a due facce, che appannano il vigore che mostra nel Vecchio Continente. Al 30 giugno 2017, il gruppo ha dichiarato di aver registrato un calo del fatturato globale del 3,2% nel secondo trimestre e del 5,3% nel primo semestre.
Dobbiamo quindi esaminare nel dettaglio questa tendenza al ribasso del 2017: pesando per i tre quarti sull’attività del gruppo, l'Europa è territorio di crescita per Etam nel secondo trimestre. In effetti, negli ultimi tre mesi, le vendite vi sono cresciute del 4,7%, e dello 0,3% a superfici comparabili e cambi costanti. Nel primo semestre, la crescita reale è quindi del 3,4%, ma con un calo dell’1,2% a superfici comparabili e cambi costanti.
Se 1.2.3 ha “deluso” nel periodo, secondo il comunicato del gruppo, il marchio Etam, considerando insieme prêt-à-porter e binacheria intima, ha più che compensato la decrescita del marchio cugino.
Il vero buco nero del primo semestre resta ancora e sempre l’attività del gruppo in Cina. Il calo del giro d’affari prosegue nel secondo trimestre (-28,7%, -20,2% in comparabile), portandolo complessivamente a -25,6% nei primi 6 mesi (-21,1% in comparabile). Un impatto dunque “significativo” per il gruppo, che ha avviato un piano d'azione “a carattere eccezionale” per aggiustare il tiro.
Il nuovo team nominato in primavera ha iniziato una “missione di revisione strategica” per precisare i piani futuri. Alcune misure hanno già iniziato ad essere applicate: le chiusure di negozi proseguono, con 154 unità in meno su 2.442 attive nel primo semestre, ma anche la riorganizzazione logistica attorno ad un unico magazzino e l’accelerazione delle vendite delle scorte residue. Una ristrutturazione che ha al centro il business nel prêt-à-porter del gruppo, visto che per l’ultimo concept di lingerie Etam sono state invece realizzate delle aperture.
Etam è anche impegnato in un’altra operazione: quella dell'OPA della società Finora, della famiglia Milchior, la quale, associata alle famiglie Tarica e Lindemann, cerca di ottenere in questo modo una cancelllazione dalla quotazione in Borsa del gruppo. L’operazione di acquisto di azioni proprie ha avuto inizio il 21 luglio, con un prezzo fissato a 49,30 euro per azione e un periodo di scambio di dieci giorni.
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