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Pubblicato il
2 dic 2014
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Il digitale giocherà un ruolo decisivo nel lusso dal 2015

Pubblicato il
2 dic 2014

Gli investimenti effettuati quest'anno dai grandi marchi nelle nuove tecnologie e nell'e-commerce dovrebbero portare i loro frutti già a partire dal 2015, e le previsioni per gli anni a venire sono estremamente promettenti, secondo un rapporto pubblicato da Juan Manuel Mendoza, esperto del settore dei beni di lusso di Crédit Suisse, responsabile dei fondi Asia e gestore dei fondi d'investimento Luxury Goods e Global Prestige Fund per conto della banca svizzera.

Burberry è stato il primo marchio a trasmettere una sfilata in diretta sul Web


"Le griffe hanno investito nei loro e-commerce e nelle applicazioni mobili per stimolare le vendite solamente nel 2014, e quindi ci aspettiamo un contributo significativo da questi investimenti nel periodo dal 2015 a 2018. I marchi leader nel digitale, come Burberry, hanno registrato una crescita in double digit. Noi stimiamo un incremento delle vendite on-line attorno al 20-30%, trascinate soprattutto dai Paesi emergenti e dagli Stati Uniti", indica l'esperto.

Fra il 2008 e il 2013, le vendite on-line sono cresciute al ritmo di un tasso medio annuo del 28%.

"L’esperienza digitale da parte dei consumatori di beni di lusso sta migliorando. Questa permette inoltre ai marchi di lusso di ridurre drasticamente le barriere all'ingresso dei nuovi mercati come la Cina", sottolinea ancora Juan Manuel Mendoza, che ricorda come questo Paese conta 39 città che hanno una popolazione più numerosa di quella di Hong Kong, e la maggioranza delle griffe non possiede dei negozi in tutte queste megalopoli.

In questo contesto, le case di moda non stanno più cercando di concentrarsi sull'apertura di un numero sempre maggiore di negozi che siano sempre più grandi, ma piuttosto di focalizzarsi sulle migliori location del mondo, appoggiandosi sempre più sulla crescita prevista del proprio e-shop, oltre che sulle piattaforme di e-commerce, come quelle dei giganti cinesi di Alibaba, JD.com, Vipshop, ecc.

Nella sola giornata dell'11 novembre, giorno della festa dei single in Cina, le vendite di Alibaba hanno raggiunto i 9,3 miliardi di dollari, vale a dire 6,5 milioni (5,2 milioni di euro) al minuto, e questa cifra, per la grande maggioranza, è stata raggiunta attraverso delle transazioni effettuate via smartphone, rivela la gestione di Crédit Suisse.

Nonostante il rallentamento delle vendite di beni di lusso nel Celeste Impero, i cinesi rimangono i maggiori clienti dell'industria del lusso. "Una borsa griffata costa in media il 40% in meno a Parigi rispetto a Shanghai, a causa dei dazi doganali", ricorda Juan Manuel Mendoza, che punta, vista l'attuale debolezza dell'euro, su "eccellenti risultati in questo periodo di Natale per i marchi europei nelle loro boutique in Europa".

Mendoza prevede una crescita delle vendite mondiali di beni di lusso del 6% nel 2014 e del 7% nel 2015, mentre i profitti dell'industria del lusso dovrebbero aumentare dal 9 al 10% nel 2015, "tenuto conto che la strategia digitale (il canale on-line) dovrebbe cominciare a giocare un ruolo significativo nel business dei vari brand". "Per i marchi di lusso di Francia e Italia, potrebbe essere arrivato il momento buono", conclude l'esperto.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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