Gianluca Bolelli
4 ago 2016
I turisti ridisegnano la geografia del lusso
Gianluca Bolelli
4 ago 2016
I turisti realizzano un terzo delle vendite del settore del lusso. Nel 2015, quasi il 30% degli acquisti di prodotti di lusso nel mondo sono stati effettuati da viaggiatori, per una crescita del 3,5% in un anno, secondo uno studio realizzato dalla società specializzata in digital direct marketing ContactLab e da Exane BNP Paribas.
Anche se le boutique parigine hanno visto crollare nettamente le presenze al loro interno nell'ultimo anno, a seguito degli attentati terroristici, gli autori della ricerca invitano le case di moda a rimanere ottimiste, perché “le spese internazionali in beni di lusso non sono messe così male rispetto a quanto si potesse temere”.
Considerate come nazioni di grande tradizione, la Francia, l'Italia e la Spagna hanno continuato a sedurre i consumatori internazionali, attratti sia dalla riduzione delle imposte che dall'indebolimento dell'euro, ma anche curiosi di conoscere i luoghi che hanno visto nascere i grandi marchi.
L’Europa è diventata la meta principale di questa clientela, passando da poco meno del 40% del mercato nel primo quadrimestre del 2014 a quasi il 50% nel 2016. In compenso, Hong Kong e Macao sono i grandi perdenti. Mentre rappresentavano il 30% degli acquisti di lusso da parte dei clienti “giramondo” nel 2014, sono crollati al 10% due anni dopo.
Il Giappone e la Corea del Sud appaiono invece le nuove destinazioni dell'universo del lusso. Quanto ai Paesi del Golfo, sono sia fornitori di clienti nel mondo, che mete di shopping apprezzate dai clienti stranieri, soprattutto cinesi e russi.
“Nel Vecchio Continente, dal 70 all'80% del volume d'affari del mercato del lusso proviene dai viaggiatori”, conferma Massimo Fubini, il CEO di ContactLab, che invita le aziende a cogliere l’opportunità delle vacanze estive “per interagire con questi clienti”.
Le vendite in Europa sono inoltre sostenute dalla clientela locale, che privilegia il mercato domestico nell'85-95% dei casi, rivela lo studio.
La Francia rappresenta il 7% del mercato mondiale dei prodotti di lusso, così come l'Italia e la Cina, mentre il Regno Unito pesa per il 6%, e la Spagna, la Russia e il Brasile l'1%, indica il rapporto.
I russi si confermano ancora oggi, malgrado la crisi che ha colpito il Paese, come i principali consumatori del lusso quando si trovano all'estero (dove vi realizzano il 70% del loro shopping), anche se spendono sempre meno denaro.
Essi sono seguiti dai cinesi, che effettuano oltre il 40% dei loro acquisti di beni di lusso al di fuori delle proprie frontiere e che pesano per metà sulla totalità delle spese turistiche in questo segmento.
“Secondo le nostre stime, le spese per articoli di lusso, che siano domestiche o estere, dovrebbero crescere del 5% nei primi quattro mesi del 2016. La buona notizia è che lo shopping internazionale sembra tenere bene. Meglio ancora, le spese cinesi in Europa sembrano essere in aumento”, sostengono gli autori dello studio.
"Se questa è la situazione a seguito degli attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015, possiamo ragionevolmente aspettarci un secondo semestre 2016 ancora più positivo”, concludono.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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