12 gen 2018
I progetti retail di Corneliani, tra Roma e Stati Uniti
12 gen 2018
Corneliani, la griffe italiana di abbigliamento maschile di lusso, ha in programma una strategia di espansione retail focalizzata in particolar modo sugli Stati Uniti, mercato strategico per il brand ma in cui non esiste ancora un monomarca Corneliani e che ad oggi rappresenta meno del 10% del fatturato. Prima però, l’appuntamento è a maggio per l’inaugurazione del primo store romano del marchio, in via del Babuino: uno spazio di 200 metri quadrati che si aggiungerà ai negozi di Milano e Firenze.
“Il 2017 è stato per noi un anno di trasformazione, in cui abbiamo deciso di concentrarci maggiormente sui nostri marchi di proprietà, piuttosto che sulla produzione conto terzi”, ha spiegato a FashionNetwork.com Paolo Roviera, CEO di Corneliani, incontrato in occasione di Pitti Uomo 93. “In particolare stiamo valutando l’espansione retail in Nord America, dove siamo già presenti con ufficio e showroom a New York, mercato numero uno al mondo per il lusso: basta pensare che la sola Isola di Manhattan pesa di più per il lusso che l’intero Giappone, che pur è il secondo mercato a livello mondiale. Stiamo quindi cercando una location sempre a New York e speriamo di riuscire ad inaugurare il nostro primo store americano già nel 2018. L’interesse da parte degli operatori e della stampa americani è molto forte e con le piccole operazioni che abbiamo effettuato sul territorio abbiamo già riscontrato una crescita dei clienti americani nei nostri negozi diretti o nei department store europei”.
Sempre sul fronte estero, Corneliani aprirà un secondo negozio a Londra in New Bond Street (relocation del negozio già esistente), che si aggiungerà a quello di Sloane Street, che sta funzionando molto bene. Per quanto riguarda l’Asia, mercato in cui il marchio è presente con negozi monomarca gestiti da partner locali in Cina e Giappone, sono previsti per il 2018 nuovi store in franchising, così come in Russia.
Corneliani ha chiuso il 2017 con un fatturato di 111 milioni di euro, in linea con il 2016, “ma la redditività è aumentata in modo importante”, ha precisato Roviera. “L’Italia pesa per il 25% sul giro d’affari totale, percentuale significativa per un marchio del lusso; nel negozio di via Montenapoleone, area tipicamente più frequentata dai turisti per lo shopping, noi abbiamo ancora tra il 30 e il 40% di clientela italiana. Uno dei progetti per quest’anno è lo sviluppo di una engage strategy per il consumatore finale: vogliamo lavorare con i clienti in modo personalizzato, adeguandoci alle diverse esigenze”.
Oggi Corneliani dispone di una rete di 100 negozi monomarca a livello worldwide, tra diretti e in franchising, l’obiettivo a tre anni è di arrivare a 150 punti vendita. Il retail rappresenta il 20% del fatturato; l’intento è di farlo crescere arrivando nel medio termine al 35/40%.
L’intento di Corneliani di concentrarsi sul cliente si esprime anche nella collezione autunno/inverno 2018-19, presentata a Pitti Uomo 93. Una collezione in cui l'essenza del lavoro sartoriale sta proprio nella volontà di mettere il cliente al centro, costruendo i capi attorno ai desideri e alle esigenze individuali. Capispalla funzionali, businesswear rilassato, leisurewear raffinato, caratterizzati da un sottile equilibrio di pesi, motivi, forme e occasioni d'uso.
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