Ansa
14 lug 2014
Hotel griffati: da Versace a Bulgari , i 10 top del mondo
Ansa
14 lug 2014
La prima, almeno in Italia, è stata Krizia, alias Mariuccia Mandelli, con il "K Club" sull'isola paradisiaca di Barbuda, nelle Antille, che alla fine degli anni '80 diventò meta preferita anche dei reali inglesi. Il prossimo, Karl Lagerfeld, che "debutterà" a Macao nel 2017.
Se il settore lusso non sente (o quasi) crisi e anzi la parola d'ordine è sempre più "diversificare", continua a crescere la lista di stilisti e fashion brand che si dedicano al settore hotel e resort, legando il proprio nome a rifugi d'altissima classe a 12 zeri di budget, dove trasformare il proprio gusto in uno stile di vita.
Mete esclusive diventate subito un must per i fashion addicted, ma soprattutto strutture dove il marchio è garanzia di qualità anche per i viaggiatori più esigenti. Ecco allora che Donatella Versace ha scelto la Gold Coast australiana e il nuovo centro del mondo, Dubai, per i suoi "Versace Palace". Due paradisi del lusso e della bellezza, dove marmi, mosaici, soffitti a volta, cristalli e dettagli in oro si sposano alla comodità di un porto privato o al relax delle pluripremiate Aurora Spa.
Anche la maison Armani, con il suo stile sobrio e i colori classici, firma due hotel, a Milano e (ancora) a Dubai, all'interno della Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. In entrambi promettendo "un'esperienza totale" e "la stessa accoglienza" che Re Giorgio "riserverebbe alla famiglia e ai suoi amici".
Per affetto o strategia di mercato, anche la scelta della città non è mai un caso. Anna Venturini Fendi ha impresso la sua sobria eleganza a "Villa Laetitia" a Roma. Moschino a Milano ha trasformato una vecchia stazione ferroviaria in un hotel da 65 camere e suite ispirate al mondo delle fiabe, da "La stanza di Alice" a "Cappuccetto Rosso". E non poteva che partire da Firenze il progetto "Lungarno" di Ferragamo, il maestro che vestì i piedi delle dive, che puntando sull'ospitalità di famiglia oggi ha costruito un life district da cinque hotel intorno a Ponte Vecchio (dove fare colazione tra tele di Picasso e Cocteau), per proseguire poi sulle colline del Chianti con la cinquecentesca "Villa Le Rose" o ai piedi di Trinità dei Monti con il "Portrait Roma".
Anche un colosso come LVMH (che raccoglie insieme brand da Louis Vuitton a Donna Karan e Givenchy) ha puntato sui resort di lusso con il marchio Cheval Blanc, prima sulle piste francesi di Courchevel e da dicembre anche alle Maldive, nel paradiso di Randheli: 45 ville con piscina nel cuore dell'atollo Noonu, raggiungibili solo in idrovolante e allietate dal centro benessere Guerlain.
Se un po' stupisce che Missoni da giugno cesserà l'uso del suo marchio per i tre alberghi a Edimburgo, Kuwait City e Londra, Bulgari annuncia invece una nuova apertura. Dopo l'Hotel di Milano, a due passi da Via Montenapoleone, il resort di Bali affacciato sull'Oceano Indiano dalla scogliera del tempio di Pura Luhur Uluwatu e la profusione di marmi, argenti preziosi e sete italiane di Londra, la maison nel 2015 aprirà un nuovo albergo anche a Shanghai, nel cuore dello storico Zhabei District.
Prima volta invece per Karl Lagerfeld, il direttore creativo di Chanel, che meno di un mese fa ha firmato un accordo la SJM-Sociedade de Jogos de Macau per creare il primo "Karl Lagerfeld Hotel" al Lisboa Palace di Cotai, nel nuovo polo del lusso di Macao, l'unica regione della Cina dove è permesso il gioco d'azzardo. Così, dopo il restyling del "Métropole" di Montecarlo e il restauro di due suite al "de Crillon" di Parigi, questa volta lo stilista potrà imprimere il suo stile a un intero albergo: 270 camere in una torre di 20 piani, da finire entro il 2017.
Prima di lui, già Christian Lacroix aveva firmato il poliedrico décor de "Le Bellechasse", boutique hotel a quattro stelle nel cuore del Saint Germain parigino, dove dormire tra drappi, grandi farfalle e trompe l'oeil alle pareti.
E ci sono anche i bellissimi interni disegnati personalmente da Oscar de la Renta al "Tortuga Bay" di Punta Cana, nel cuore della "sua" Repubblica Dominicana; o il coloratissimo estro del "cappellaio matto" Philip Treacy al "G Hotel" di Galway, in Irlanda. Fino alla suite di 650 metri che Vera Wang ha firmato per l'"Haleculani Resort", nell'isola hawaiana di Oahu, dove rilassarsi tra pezzi creati ad hoc e una veranda con vista a perdifiato sull'oceano.
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