Herno, Eurojersey e RadiciGroup presentano la giacca “Made in Green”

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
18 nov 2016

Herno, Eurojersey e RadiciGroup, tre aziende italiane che rappresentano delle eccellenze nei settori, rispettivamente, dell’abbigliamento, dei tessuti e dei filati, hanno unito le forze per realizzare un capo che risponde ai più alti livelli di sostenibilità, mappando l’impatto ambientale dell’intero processo produttivo.

Il risultato è una giacca da uomo Herno, inserita nella collezione primavera/estate 2017 e realizzata con filati RadiciGroup e tessuti Sensitive Fabrics by Eurojersey, il cui impatto ambientale è stato monitorato utilizzato la metodologia “PEF – Product Environmental Footprint”, che prende in considerazione differenti categorie di impatto, come i consumi di energia, la riduzione dello strato di ozono, la tossicità e l’emissione di polveri sottili.

Tra i risultati più significativi del monitoraggio è emerso che in termini di consumi idrici il contributo della giacca è stato di circa lo 0,4% rispetto all’indicatore riferito ai consumi di un cittadino europeo in un anno. Inoltre, confrontando la produzione del capo con quella di un prodotto analogo realizzato in Cina si è rilevato che il capo realizzato in Cina ha un impatto ambientale superiore del 43%, il 92% in più in termini di emissioni di CO2 e un costo per l’ambiente di 5,22 euro contro 1,97 euro del capo fatto in Italia.

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Infine, la misurazione delle performance finali ha evidenziato che il capo Herno Made in Green è traspirabile, indeformabile, più longevo nel tempo, non necessita di stiratura, non presenta pilling né pieghe.

In una nota ufficiale sul progetto, le tre aziende hanno dichiarato: “In Italia stiamo creando sinergie per un sistema produttivo ed economico più virtuoso che prevede una forte capacità di innovazione, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e che realizza prodotti disegnati in maniera efficiente, che durino nel tempo e che nella loro interezza o nelle loro singole parti possano essere riciclabili o riutilizzabili in altre forme”.