Guess: Paul Marciano nega le molestie sessuali di cui l'accusa Kate Upton
Il 31 gennaio, Kate Upton ha accusato in un tweet e poi sul proprio account di Instagram Paul Marciano, il creatore di Guess, di molestie sessuali. Il valore delle azioni della società con sede in California è calato il giorno successivo del 17,75% alla Borsa di New York, dopodiché il sito TMZ ha pubblicato una smentita dal designer, che avrebbe detto della sua ex musa: “Se ha una denuncia da fare, c'è solo un posto per ottenere la verità ed è di fronte a un tribunale o alla stazione di polizia”.
Il gruppo ha anche pubblicato un comunicato nella giornata del 1° febbraio, nel quale è precisato che “Mr. Marciano nega qualsiasi comportamento scorretto nei confronti di Ms. Upton”.
Il comunicato ha anche rappresentato l’occasione per il marchio Guess per ricordare che la società ha indagato su altre due accuse simili presentate contro Paul Marciano, per fatti risalenti al 2009 e al 2016. Ma dopo un processo per la prima denuncia e un'indagine da parte del comitato direttivo del marchio riguardante la seconda, l’azienda è stata "incapace di determinare se queste accuse avessero qualche fondamento".
Lo scandalo, che segue da vicino il caso Weinstein, scoppia in un momento in cui il mondo della moda sta cercando di agire contro i casi di molestie sessuali, come ha fatto la casa editrice Condé Nast, che ha appena pubblicato il suo codice di buona condotta.
Kate Upton ha scritto su Instagram il 31 gennaio che Marciano “non dovrebbe esser autorizzato ad utilizzare il suo potere nell’industria per molestare le donne sessualmente ed emotivamente #metoo”, senza indicare episodi specifici. La modella 25enne (mentre Paul Marciano ne ha 65) è così diventata l’ultimo personaggio ad aggiungere la sua voce alla campagna mondiale #MeToo contro le molestie sessuali.
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