Gold/Italy: Falcinelli cresce bene soprattutto in Medio Oriente

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
23 ott 2017

Diffuso nel mondo in una settantina di corner, la maggioranza in Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti su tutti), seguito da Est Europa ed Estremo Oriente, il marchio aretino di gioielli di alta gamma Falcinelli è arrivato a distribuirsi in varie centinaia di negozi multimarca di oltre 40 nazioni, con il Medio Oriente come primo mercato con il 70% del fatturato, seguito dal resto dell’Asia e dall’Est Europa, soprattutto nelle nazioni ex sovietiche.

“In Italia lavoriamo con volumi nettamente diversi rispetto ai decenni precedenti. Stabile il fatturato 2016, ma la previsione è buona per il 2017 nel suo complesso, tanto che il primo semestre si è già chiuso con una piccola crescita percentuale”, dice a FashionNetwork.com Fabrizio Falcinelli, direttore creativo e anima del brand.
 
Falcinelli è riuscito ad arrivare a distribuirsi in 3 continenti tramite corner presso gioiellerie, in negozi di città come Arezzo, Milano, Roma, Napoli, Parigi, Madrid, Kiev, Odessa, Ginevra, Anversa, Mosca, Almaty, Karlovy Vary, Abu Dhabi, Il Cairo, Doha, Singapore, Tokyo, New York, Shanghai, Panama City, Los Angeles, Baku, Teheran, Limassol, fra le tante, ad avere 110 dipendenti (dall’età media molto giovane di 32 anni) e a partecipare a 15 fiere internazionali.

La specialità del marchio sono gioielli dal gusto italiano, ma arricchiti con materiali e forme più fantasiosi, che sono molto apprezzati in Oriente. 

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La società gestisce i marchi Falcinelli Diamanti, che crea gioielli solo con pietre preziose (diamante, rubino, smeraldo, zaffiro) dallo stile molto classico, poi Falcinelli Italy, che realizza gioielli un po’ più fashion, sempre con diamanti, ma utilizzando anche pietre di colore, e che tende a strizzare l’occhio alla moda, e quindi Oro Accessory, la label che cura le montature, che pur non generando più buona parte del volume d’affari come agli albori dell’attività, “è ancora molto importante sul nostro giro d’affari”, precisa Fabrizio Falcinelli.

C’è anche l’altra azienda Gold Art, con la quale Falcinelli ha creato una joint venture (rimanendo le due entità separate fra loro) che si occupa solo di oreficeria, di gioielli in oro ed è la linea più cresciuta l’anno scorso come volume d’affari, con 50 assunzioni di personale. Sempe nel 2016 il fatturato asiatico di Gold Art ha superato quello del Medio Oriente”, aggiunge lo stilista di Arezzo, che è figlio d’arte, visto che i genitori hanno fondato nel 1968 la Falcinelli Diamanti. Ora lui prosegue il loro lavoro, ma allargato. “Mia sorella ha invece creato un anno e mezzo fa un altro brand, Laura Falcinelli Jewels, che si occupa di realizzare bijoux in bronzo e ottone con una vena fashion più spiccata e molti riferimenti al mondo della musica”, conclude.