16 giu 2010 – Georges Hobeika trabocca di progetti e idee. Uno sviluppo in Europa e negli Stati Uniti, e una nuova linea di prêt-à-porter casual...

Lo stilista libanese, che in più ha appena aperto la sua prima showroom francese a Parigi, al 15 di rue Royale, si propone sempre più sul proscenio internazionale. Un progetto di lunga data quello della showroom, che Georges Hobeika riesce infine a realizzare e che intende essere l'inizio di una fase più intensa di sviluppo in Europa. Al momento, nel Vecchio Continente (il mercato principale di “Signature”, il suo prêt-à-porter di lusso), la rete del couturier libanese gravita attorno a una decina di multimarca, ma con questo indirizzo parigino, dove compratori e stampa possono scoprire più rapidamente le collezioni, le sue ambizioni possono ragionevolmente aumentare. E non solamente in Europa.

Modello di Haute Couture (a sinistra) e abito della collezione "Signature" (a destra)

Negli USA, dove Georges Hobeika è presente con due punti vendita a Manhattan, la maison orienta la sua strategia su due città chiave: New York e Los Angeles, ed entra in una fase di seduzione più aggressiva sulla stampa e grazie a varie celebrità. Il brand collaborerà infatti con l'agenzia Marilyn Heston & Associates (i suoi clienti vanno da Alexander McQueen a Zac Posen passando per Nicole Miller e Montblanc) per ottimizzare il product placement fra le star.

Entro un anno ci sarà un'altra sorpresa nel calendario di Georges Hobeika. La maison esplorerà infatti un nuovissimo territorio, lanciando, per l'estate 2012, una linea di prêt-à-porter casual. T-shirt, vestitini, short, jeans, giacche… Il mondo da mille e una notte proposto dallo stilista, fatto di lustrini e di strass, tanto meraviglioso quanto generoso, si fonderà con quello della strada, delle silhouette diurne. La gamma di prezzi non è per ora stata resa nota, ma si sa già che la produzione si farà certamente in Francia e in Italia.
Questa nuova apparizione nella galassia Hobeika potrebbe preannunciare l'inaugurazione di una boutique in proprio a Parigi, la prima al di fuori di Beirut.

Di Julie Mangaud (Versione italiana di Gianluca Bolelli)