Ansa
23 mag 2018
Fiera Milano punta a EBITDA annuo di 28-32 mln entro 2022 e guarda a partnership estere
Ansa
23 mag 2018
Nessun debito e anzi una posizione finanziaria netta ampiamente positiva, possibilità quindi di distribuire un dividendo e pensare ad acquisizioni mirate, interesse anche per l'estero, Stati Uniti compresi. Il nuovo piano industriale quinquennale di Fiera Milano svela molte delle strategie per il rinnovamento che, a partire dal taglio dei costi, ricevono il plauso della Borsa, dove il titolo ha chiuso in rialzo di oltre il 7%.
In particolare, fino al 2022 Fiera Milano prevede conti sempre in utile, ricavi medi annui in crescita fino a 260-280 milioni e un piano di investimenti al 2020 da 70 milioni erogati dalla Fondazione controllante. Oltre a questi, una trentina di milioni è già stata messa in campo, così come sono evidenti altri effetti della cura del nuovo management, in carica da meno di un anno. Il gruppo prevede infatti un margine operativo lordo medio annuo di 28-32 milioni (contro i 10 del quinquennio precedente) a fine piano. La crescita dei margini di redditività è incentrata anche sul taglio dei costi, che nel primo trimestre è già del 3%.
In futuro "mi piacerebbe distribuire" un dividendo "trovando un equilibrio per poterlo fare", ha spiegato l'amministratore delegato di Fiera Milano, Fabrizio Curci, rispondendo agli analisti durante la presentazione del piano, alla fine del quale la società potrebbe avere una posizione finanziaria netta positiva fino a 90 milioni.
Nel primo trimestre la 'cassa' è già di una ventina di milioni "e di quei soldi qualcosa dobbiamo fare", ha aggiunto Curci pensando a investimenti che potrebbero essere destinati ad acquisizioni in Italia o all'estero: meno probabilmente per società, più facilmente per lo sviluppo di partnership o puntando a singole manifestazioni. Un'attenzione particolare è rivolta agli Stati Uniti, ma con "grande prudenza", ha sottolineato il manager spiegando che "i leader a livello mondiale si stanno collegando, anche con un forte interesse da parte dei fondi di investimento: è un processo al quale dobbiamo guardare".
Si potrebbe quindi pensare che la Fondazione, che controlla la società operativa con oltre il 63%, nel prossimo futuro possa ridursi sotto la maggioranza assoluta? "Sono questioni che non vanno affrontate in astratto, ma in concreto", ha risposto il presidente Giovanni Gorno Tempini, ma al momento non risultano ipotesi sul tavolo. "Vogliamo fare di Milano un leader mondiale", ha ribadito il manager.
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