22 ago 2017
Fatturato 2016 imprese italiane a -2%, quarto calo dal 2013
22 ago 2017
Uno studio messo a punto dall'Ufficio Studi di Mediobanca, che comprende i dati economico-finanziari di 2.065 società italiane industriali e terziarie di grande e media dimensione, esaminate nel decennio 2007-2016, ha rilevato un trend negativo del fatturato realizzato nell’anno 2016, che si è attestato a circa 631 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto al 2015, facendo registrare la quarta flessione consecutiva dal 2013.
L’andamento negativo ha riguardato sia il mercato domestico (-2,3%) sia quello dell'esportazione (-1,5%). Il calo delle vendite è dipeso ancora una volta dalle imprese del settore pubblico (-9,7%), mentre le note positive hanno riguardato le imprese manifatturiere, per lo più a controllo privato, con ricavi nel 2016 in crescita dell'1,9%; bene anche le imprese del terziario, in aumento dell'1,4%.
Le 2.065 società rappresentano il 51% del fatturato industriale e il 50% di quello manifatturiero italiano, il 35% di quello dei trasporti e il 37% della GDO (grande distribuzione organizzata). Sono incluse tutte le aziende con più di 500 dipendenti e circa il 20% di quelle di medie dimensioni (tra 50 e 499 addetti). Il fatturato considerato fa capo per il 20% a 149 imprese pubbliche e per l'80% a imprese private (47% a 1.366 imprese private a controllo italiano, 33% a 550 imprese a proprietà straniera).
All'interno della manifattura, lo studio segnala nel 2016 l'andamento molto positivo delle grandi imprese (+4,4%, quarta crescita consecutiva) e quello regolare del mid-corporate (+1,3%) che dal 2010 non ha mai ridotto il giro d'affari (sette anni consecutivi senza cali).
La manifattura ha beneficiato del contributo del mercato estero (+2%), positivo anche il mercato domestico, in aumento dell`1,8% nel 2016 (dopo il +2,2% nel 2015). Anche la crescita del terziario va ricondotta al mercato interno (+1,5% nel 2016, dopo il +1,7% del 2015).
I settori top per le vendite nel 2016 sono stati: l'automotive, che ha registrato un incremento del +9,5%, l'emittenza Tv con un +5,8%, le local utilities (+3,9%, acqua, autostrade) e alcuni comparti della manifattura tra cui il vetrario (+3,4%), il farmaceutico (+3,3%), l'abbigliamento (+2,9%) e le specialità alimentari (dolciario e conserviero +2,3%, bevande +2%, alimentari diverse +3%). Tra i settori con il peggior andamento compaiono il petrolifero (-19,5%), gli elettrodomestici (-8,1%), l'Eeg-energia elettrica e gas (-7,1%), le imprese di costruzione (-5,3%) e la stampa-editoria (-4,8%)
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