Facebook fa il pieno di utili e ricavi. Il mobile è il motore della crescita

Facebook continua a macinare utili e ricavi nonostante i dubbi degli inserzionisti pubblicitari sulla gestione dei contenuti grafici e violenti da parte della società. I conti sopra le attese non bastano però a Facebook per invertire il trend in Borsa, dove continua una parabola di calo anche nelle contrattazioni after hours, arrivando a perdere fino allo 0,60%. ''Abbiamo avuto un buon inizio di 2017'', afferma Mark Zuckerberg. 

E i numeri del primo trimestre non lasciano adito a dubbi. I ricavi sono saliti del 49%, a 8,03 miliardi di dollari, rispetto ai 5,38 miliardi dello stesso periodo del 2016, e sopra le attese degli analisti che scommettevano su 7,8 miliardi di dollari. Il salto è legato al boom della raccolta pubblicitaria sui dispositivi mobili, che ha rappresentato l'85% di quella totale. L'utile netto è balzato a 3,06 miliardi, a fronte degli 1,73 miliardi dello scorso anno. 

In aumento anche gli amici, saliti a 1,94 miliardi dagli 1,86 del 2016. La volata dei ricavi mostra come gli inserzionisti pubblicitari facciano un crescente affidamento su Facebook e sulla sua piattaforma di condivisione di foto Instagram, nonostante le recenti difficoltà. Dopo gli ultimi incidenti sulla condivisione di video violenti e le morti in diretta, Facebook si è impegnata a controlli più stringenti anche grazie all'assunzione di 3.000 nuovi 'controllori'. 

I conti sopra le attese e la fiducia degli inserzionisti non bastano a Facebook per fermare il calo in Borsa. Pesante anche Apple, che chiude la seduta perdendo lo 0,31%, a 147,06 dollari per azione, dopo la trimestrale, che ha mostrato un calo dell'1% delle vendite di "iPhone". Si profila intanto all'orizzonte una nuova grana per il marchio della mela.

Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, la società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni wireless con sede a San Diego, in California Qualcomm punterebbe a chiedere all'International Trade Commission, l'agenzia per la concorrenza americana, di bloccare le importazioni di "iPhone" negli Stati Uniti. Una decisione in 'ritorsione' allo stop dei pagamenti delle royalty da parte di Apple. Cupertino ha presentato nei mesi scorsi un'azione legale contro Qualcomm accusandola di far leva sulla sua posizione di forza per imporre prezzi alti e irragionevoli sui suoi brevetti.