Ansa
18 ott 2016
Emilio Pucci lascia Firenze
Ansa
18 ott 2016
La Maison Emilio Pucci lascia Firenze. L'annuncio in un comunicato stampa. "La decisione della Emilio Pucci di trasferire i dipendenti della sede fiorentina negli uffici di Milano è stata presa - si legge nella nota - per riunire tutte le funzioni non produttive in un'unica sede. L'obiettivo è creare una maggiore efficienza e una migliore sinergia operativa".
L'attività di Emilio Pucci, si sottolinea ancora, si concentrerà su due poli: uno produttivo, a Bologna, e l'altro, creativo e commerciale a Milano. Ai dipendenti della sede fiorentina sarà proposto il trasferimento a Milano.
La Maison Emilio Pucci fu fondata nel 1947 dal marchese Emilio Pucci, da sempre legatissimo a Firenze dove è morto nel 1992. Nel 1990 la figlia di Emilio, Laudomia, ha preso le redini dell'azienda di famiglia e nell'aprile del 2000 ha stretto un'alleanza tra la famiglia Pucci e Lvmh. Nel 2015 Massimo Giorgetti viene nominato direttore creativo, continuando e innovando la tradizione di artigianato italiano, lusso, colore e design della Maison. E' sua l'ultima collezione primavera-estate 2017 presentata poche settimane fa a Milano, celebrando il jersey, materiale caro alla maison.
Il marchese Emilio Pucci di Barsento, che si considerava soprattutto un sarto, raggiunse il massimo del successo all'inizio degli anni 60, con un riconoscibilissimo uso della stampa. Nel jet set internazionale i suoi chemisier a colorate e moderne fantasie, fecero furore: li indossavano donne come Lauren Bacall, Jacqueline Kennedy e Marilyn Monroe, che fu perfino sepolta con un vestito di Pucci. Dell'ipotesi di trasferimento della sede da Firenze si è occupato il Corriere Fiorentino e nei giorni scorsi anche la cronaca locale di Repubblica, ma solo in serata è arrivato il comunicato ufficiale.
L'addio di Pucci a Firenze era del resto nell'aria: già ieri il quotidiano La Nazione riferiva di una lettera inviata ai 50 dipendenti sul trasferimento dal prossimo marzo a Milano. La comunicazione è stata inviata dopo un incontro con i sindacati ai quali sarebbe stato spiegato che la decisione rientra in una strategia di miglioramento della comunicazione e della logistica dell'azienda che attualmente ha sedi a Firenze, Milano e Bologna.
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