Pubblicato il
1 apr 2010
1 apr 2010
Dr. Martens: un passo dopo l'altro arriva a festeggiare i 50 anni
Pubblicato il
1 apr 2010
1 apr 2010
WOLLASTON, Inghilterra, 1 apr 2010 – Che cos'hanno in comune le band britanniche degli anni '80 dei Madness e dei Cure con l'attore idolo odierno delle ragazzine Robert Pattinson, Papa Giovanni Paolo II e il Dalai Lama?
Foto: AFP |
Che ci crediate o no, tutti utilizzano gli stivali e le scarpe Dr. Martens. E mentre l'azienda di footwear festeggia il suo 50esimo compleanno, viene da pensare alla sua straordinaria trasformazione da piccola azienda tedesca produttrice di stivali ortopedici a icona della moda britannica, i cui prodotti sono indossati da artisti trendy come pure da leader mondiali.
Il punto di svolta decisivo è avvenuto nel 1959, quando due medici tedeschi hanno tentato di lanciare sul mercato una scarpa con una suola dotata di cuscino d'aria, che era stata sviluppata da uno di loro - Klaus Maertens – perché lo aiutasse nell'alleviargli la convalescenza dopo un incidente di sci.
"Il momento magico è stato quando, attraverso una pubblicità in una rivista professionale britannica, la famiglia Griggs – produttori di stivali – ha conosciuto il prodotto dei dottori tedeschi Maertens e Funck," dice Martin Roach, che ha scritto un libro sulla storia dell'azienda, dal titolo "Dr. Martens, la storia di un'icona".
"Fino a quel momento si trattava di uno stivale ortopedico venduto all'80% a donne tedesche di più di 40 anni. Sapevano che c'era un mercato più grande da conquistare, che ci si poteva espandere molto, ma avevano bisogno di un socio, ecco il perché dell'annuncio pubblicitario", spiega Roach.
Così l'1 aprile 1960, il primo paio di Dr. Martens – il nome è stato anglicizzato, per pronunciarlo più facilmente - è stato prodotto dalla fabbrica dei Griggs, nel villaggio di Wollaston nell'Inghilterra centrale.
Modelli Dr. Martens per il suo 50esimo compleanno |
Otto asole per le stringhe, cuoio rosso sangue con caratteristiche cuciture gialle, il nuovo design venne chiamato "1460" come giorno, mese, anno della sua creazione.
E piuttosto che claudicanti signori tedeschi di mezza età, il target di mercato per il nuovo stivale fu orientato direttamente a individui britannici della working-class, che cercavano un'alternativa più confortevole e più economica alle offerte delle altre aziende, le quali proponevano stivaloni in pelle troppo rigidi e scomodi.
"Mio nonno è stato il primo a vendere le Dr. Martens nel mondo e personalmente sono orogliosissimo di questo. Vendiamo il brand da più tempo di chiunque altro grazie a lui", dice Nick Romona, proprietario della British Boot Company nel quartiere trendy di Camden, nel Nord di Londra.
"Era un prodotto da lavoro, forte, confortevole, economico, per i lavoratori britannici della classe media... per molti altri fra quelli che li usavano, come i punk e gli skinhead, erano un buon paio di stivali solidi e convenienti".
In pochi anni i "1460" divennero un accessorio essenziale per musicisti che volevano mostrare con orgoglio i loro legami di provenienza dalla working-class, fra i quali Pete Townshend degli Who, che in seguito è stato imitato da decine di altre stelle.
"Di solito, quando appare una nuova sottocultura, si libera dei simboli della precedente. Ma questo non è avvenuto per i Doc Martens. Sono rimasti d'attualità sia con gli skinhead, che coi punk, i mods, i grunge e così via", dice Roach.
Il loro status di icona dello stile rimane tale anche oggi: "Il DNA dei Doc Martens è lo stesso della moda giovane, perciò non scomparirà mai", aggiunge Roach. E Romona ricorda che sono prodotti trasversali, in quanto: "Piacciono a tutti, dal postino allo studente, dalla badante al giudice".
Più di 100 milioni di paia di Dr. Martens sono stati vendute da quando il primo paio è stato creato 50 anni fa – sebbene ci siano ora circa 250 modelli differenti fra i quali scegliere, da quello dorato al fucsia, da quello a fiori a quelli personalizzati sui gusti del cliente.
Ma, segno dei tempi, quasi tutti gli stivali sono realizzati in Asia sin dal 2002: solo una cinquantina di loro esce dalla fabbrica di Wollaston ogni giorno, incluso il modello vintage 1460, realizzato in maniera artigianale da circa 10 dipendenti che operano su macchinari d'epoca.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP
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