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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 mar 2018
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Diesel ha lanciato il suo “Red Tag Project” a Parigi con Shayne OIiver

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 mar 2018

Renzo Rosso ha scelto Parigi per impostare il nuovo tono creativo di Diesel. Sabato sera, in piena Fashion Week, il marchio italiano si è recato in una vecchia fabbrica dell’ottavo arrondissement della capitale francese, nascosta dietro la facciata di un palazzo privato. Per il primo evento del suo "Red Tag Project", Diesel ha chiamato lo statunitense Shayne Oliver, fondatore della label Hood By Air, e il suo team.

L'evento Diesel "Red Tag" del 3 marzo a Parigi - FashionNetwork.com


“Per molti anni, Diesel è stato un marchio innovativo e spettacolare. Sebbene sia stato un po’ al di fuori della realtà del brand in questi ultimi 5 o 6 anni, ora sono molto presente e voglio che Diesel ritrovi il nostro DNA con la modernità del 2018. Per questo abbiamo dato il via al programma "Red Tag Project" che si basa sulla realizzazione di capsule collection. Il primo "crazy designer" che ho fatto salire a bordo è Shayne Oliver. Con Shayne, voglio presentare il denim in un modo più rivoluzionario... diciamo sartoriale. Oggi abbiamo uno show con una presentazione pazzesca, ma alla fine, se prendete i capi uno ad uno, hanno tutti un proprio posto nei negozi”.
 
Nell’enorme hangar, i modelli hanno risalito una rampa del garage, attraversando una spessa coltre di fumo, prima di lottare contro i sobbalzi di enormi gabbie di metallo montate su cilindri idraulici. Una musica electro frenetica, dei flash e delle luci bianche amplificavano un senso di urgenza. Ragazzi e ragazze indossavano delle sovrapposizioni di capi iconici di Diesel: giacche, short e jeans. I capi oversize, messi di fronte, in materiali grezzi, bleached o con stampati camouflage, mostravano immancabilmente il logo Hood by Air di Shayne Oliver. Le ragazze portavano delle cravatte extralarge e i ragazzi degli stivaletti in denim con tacchi alti a salire, con un effetto increspato, fino alle ginocchia. Con la tela feticcio di Diesel ben presente, per una vigorosa e schietta affermazione di stile.

L'interpretazione di Diesel secondo Shayne Oliver - FashionNetwork.com


“È da un po’ che discutevamo di una collaborazione con Renzo Rosso. Prima abbiamo parlato di un jeans, quindi abbiamo considerato un argomento più ampio”, spiega Shayne Oliver nel backstage. “In questo caso abbiamo realizzato più che altro uno show di moda. È più una dichiarazione d’intenti. Quando ero giovane, collezionavo i Diesel e mia madre ha lavorato per il brand. E io ci avevo già messo gli occhi sopra. Per questa collaborazione ho sperimentato cose che gravitano attorno ai capi basici e all’idea del vestito. Per esempio ho utilizzato una giacca di jeans facendola evolvere in cinque modi diversi. Diesel ha la sua storia. Io vi ho giusto apportato la mia visione… e dei capi che volevo indossare, per essere onesto”.

Shayne Oliver è dunque il primo a prestarsi al gioco della reinterpretazione della storia di Diesel nel quadro del “Red Tag Project”, ma Renzo Rosso, che in parallelo supervisiona i lavori del suo team di designer per sviluppare la linea principale, spiega che ha già preparato la seconda puntata del progetto con un altro creativo. “Non si può trattare di semplici collaborazioni”, precisa. “Chiamiamo dei designer che sono più in linea con ciò che vuole il mercato. Questo è il modo in cui noi facciamo comunicazione. E questo evento riguarda anche la comunicazione. Ma dobbiamo farlo in una maniera folle, alla Diesel, come nel caso dell’inaugurazione del nostro negozio a New York. Se lo facciamo con sincerità, possiamo guadagnarci la simpatia e il rispetto dei consumatori. Sennò è solo un’altra collaborazione per fare soldi”.

Il palco post-industriale dello show parigino di Diesel - FashionNetwork.com


Collaborazioni che scandiranno l'anno del marchio e che ogni volta porteranno un nuovo colore creativo. Un approccio che punta a consentire a Diesel di convalidare il posizionamento del proprio marchio come "cool high contemporary casual" voluto dal fondatore. Rosso puntualizza che il marchio veneto l’anno scorso si è focalizzato su una distribuzione che punta ai grandi magazzini e ai multimarca di alta gamma, sopprimendo più di 200 milioni di euro di ordini rispetto all’anno precedente. “Quando si ha a bordo John Galliano con Margiela e una griffe come Marni, Diesel devev essere anch’esso fantastico. Non possiamo essere un semplice brand”, afferma Renzo Rosso.
 
Secondo l'imprenditore vicentino, Diesel comincia già a raccogliere i frutti del cambiamento della propria strategia, con un buon feedback per l'introduzione della collezione primavera-estate nei negozi. E il dirigente afferma che le cifre potrebbero ritornare a salire dal secondo semestre del 2018.

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