Desigual vede i ricavi del primo semestre in calo del 14,5%
Il marchio spagnolo di abbigliamento Desigual, noto per i suoi disegni patchwork, ha chiuso il primo semestre con un fatturato di 323 milioni di euro, in calo del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Secondo la proprietaria Eurazeo, i risultati sono "dovuti a un indebolimento delle vendite nei mercati in cui opera", un trend negativo che era già apparso nell'anno precedente, nonché al lancio di una nuova strategia che prevedeva la revisione del prodotto e della rete di vendita di proprietà e la costruzione di una nuova identità di marca.
Il piano di trasformazione e ristrutturazione è stato avviato tre anni fa e dovrebbe essere completato entro il 2020. Una parte cruciale di questa strategia è la revisione del portafoglio negozi, che ha portato alla chiusura di 50 store Desigual in tutto il mondo. La società fondata dall'imprenditore svizzero Thomas Mayer aveva 500 punti vendita entro la fine del primo semestre del 2018, rispetto ai 552 del 2015.
Inoltre, parte della strategia al 2020 è dedicata anche alla piattaforma di e-commerce del marchio, con l'azienda che cerca di potenziare il proprio canale online per offrire una customer experience migliore e più integrata. In questo sforzo, la sua ultima capsule collection con Christian Lacroix è stata lanciata esclusivamente online. Per quanto riguarda la sua espansione, l'America Latina è emersa come un mercato prioritario dopo aver segnalato "numeri positivi", ha affermato il marchio.
Fondata a Barcellona nel 1984, Desigual è presente in 100 Paesi attraverso otto categorie di prodotti, tra cui abbigliamento da uomo e da bambino, accessori, calzature, abbigliamento sportivo e beauty. La società ha visto le sue vendite continuare a scendere da quando Eurazeo ha acquisito una quota del 7,4% del business nel 2014.
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