Dati personali: Bruxelles preoccupa associazioni e retailer del Web
La commissione reponsabile delle libertà civili del Parlamento Europeo ha accolto il 19 ottobre il rapporto della deputata estone Marju Lauristin sull’utilizzo dei dati personali. Un documento che inquieta i professionisti europei dell’e-commerce ma anche le organizzazioni che difendono le libertà civili.
E soprattutto l'associazione per la difesa dei diritti e delle libertà su Internet, La Quadrature du Net, per la quale il rapporto ratificherà la commercializzazione dei dati personali degli utenti europei di Internet. L’associazione si lamenta in particolare di due proposte, delle quali “si avvantaggeranno solamente le aziende americane e gli operatori monopolisitici”, ovvero l'autorizzazione dei siti Web a “monitorarci senza il nostro consenso per "misurare l’audience del sito", e a tracciare i nostri telefoni e altri dispositivi ovunque ci si trovi".
Anche E-Commerce Europe, che riunisce le varie federazioni europee del commercio online, si preoccupa del rapporto approvato da Bruxelles. "Abbiamo sempre chiesto un quadro giuridico equilibrato per la tutela della privacy, per proteggere la riservatezza delle comunicazioni elettroniche senza ostacolare l'innovazione tecnologica di cui possono beneficiare sia i consumatori che gli e-tailer”, sottolinea la sua segretaria generale, Margreet Lommerts. “Purtroppo, la relazione adottata rappresenta un’occasione mancata di approvare un quadro di e-privacy adatta al moderno commercio elettronico”.
Per i professionisti dell’e-commerce, la relazione va contro i progressi del marketing resi tecnologicamente possibili dalle vendite online. Le conclusioni di Bruxelles potrebbero pertanto mettere un freno alle innovazioni in questo campo, del quale approfitterebbero ovviamente gli attori non europei del settore, che non sono soggetti agli stessi vincoli. Bruxelles è, per E-Commerce Europe, semplicemente "disconnesso dalla realtà del business".
Ora gli occhi sono puntati verso il Parlamento Europeo, che dovrebbe sottoporre il resconto al voto dell’assemblea plenaria, su richiesta del gruppo parlamentare conservatore e riformista (ERC), il quale ritiene che un problema di questa importanza non possa essere deciso in un semplice comitato. Inoltre, le norme che deriverebbero dal rapporto sono attualmente ancora in discussione, e potrebbero ancora essere oggetto di modifiche sostanziali.
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