Dakidaya: il gypsy-chic nizzardo alla conquista di Europa, USA e Caraibi

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
25 ott 2015

Dakidaya è un marchio giovane, sia per esistenza anagrafica, dato che è stato creato in questo 2015 da due sorelle francesi (Alicia e Coralie Teixeira) anch'esse giovanissime, sia per le sue proposte dal design e dai colori in stile gypsy-chic o zingaro-nomade gypsette, che dir si voglia.

La prima collezione del brand francese con sede a Nizza, a Saint-André-de-la-Roche, nel cuore della Costa Azzurra, dove questa azienda familiare transalpina che crede profondamente nel lavoro di gruppo riunisce gli uffici commerciali e stilistici e il centro logistico di 600 m², si rivolge alle ragazze che vogliono qualcosa di facile da indossare e che si possa utilizzare tutto il giorno, anche la sera, impreziosendo la mise con appositi accessori. Infatti Dakidaya crea anche pochette, calzature, gioielli, bijoux e altri articoli coordinati.

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“Le nostre creazioni sono molto ben indossabili, anche perché spesso hanno taglia unica”, dice a FashionMag, Alicia Teixeira, fondatrice e anima creativa del brand. “Il nostro intento è di offrire vestiti, bijoux e accessori che trasmettano leggerezza quando indossati, come esprime anche il nostro logo, fatto di tre piume e di caratteri molto sottili, eterei”. Dakidaya è un'espressione in dialetto nizzardo di uso corrente che sta per “D'ici à ailleurs” (traducibile in italiano con “Da qui ad altrove”). Il marchio vuole infatti far partire il suo messaggio dalla Costa Azzurra per raggiungere le donne di tutto il mondo.

Il marchio nizzardo avrà l'appoggio logistico del circuito clienti di un'azienda locale già esistente. Dakidaya sarà disponibile dal periodo delle feste natalizie in Martinica, Guadalupa, St. Barth e all'isola de La Réunion, e dalla primavera del 2016 in Europa. Dal 14 ottobre è attivo il sito Web di questo nuovo brand francese. “Lo scopo è di sviluppare Dakidaya in Europa e dal 2016 negli USA, soprattutto in Florida, dove vogliamo implementare una piattaforma logistica dalla quale diffonderci progressivamente a tutti i Caraibi”, conclude Alicia Teixeira.