Di
Adnkronos
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Pubblicato il
22 lug 2010
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Dai fantasmini agli stivali in spiaggia, i teenager dettano le regole della moda
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22 lug 2010
22 lug 2010
Roma, 22 lug 2010 – (Adnkronos/Ign) – Stivali in pelle sfoggiati in spiaggia con il costume da bagno, fantasmini uno di un colore e uno di un altro – è la moda - che fanno capolino dalle scarpe da tennis e kefia ‘rivisitata’ in fogge e interpretazioni sempre diverse. Per un teenager la moda è un modo di esprimersi, di affermare se stesso, la propria personalità e, soprattutto, di fare colpo sulla ragazza o il ragazzo del cuore.
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C’è poi l’appartenenza a un gruppo e, perché no, la voglia di stupire. Di recente poi con internet, stilisti e non, possono copiare o meglio prendere ispirazione dallo ‘Street Style’ di ogni angolo del mondo, trovando idee moda dal look suggerito da gente normalissima, fotografata nelle strade di mezzo mondo. Da New York a Parigi, passando per Tokyo, Stoccolma, Milano e tante tantissime altre città.
I giovani non sono quindi ‘solo’ vittime della moda, ma anche e soprattutto veri e propri ispiratori di intere collezioni. Ne è convinta la stilista Anna Molinari, fondatrice del prestigioso marchio Blumarine. “La moda continua ad imporre i propri trends sulla base delle proprie correnti creative – dice a IGN, testata on line del gruppo Adnkronos -, ma anche i giovani, con i loro differenti stili di vita, i cambiamenti generazionali, il modo di vivere, il lavoro e il tempo libero, influenzano sempre di più la moda stessa, in una sorta di percorso circolare”.
“Tutte le mie collezioni Blugirl sono ispirate alle giovani donne. Fin dalla sua nascita Blugirl si è caratterizzata per un’indole giovane, spiritosa e inconsueta”. Anche se lo stile e l’immagine hanno subito una progressiva modifica nel corso degli anni, precisa la stilista carpigiana, le caratteristiche di fondo sono rimaste immutate nel tempo: un gusto preciso, composto, elegante, ma con una sua chiave di interpretazione divertente e leggera, uno stile che si esprime in modo inatteso, eccentrico ed estroverso. “Per il futuro – conclude Molinari -, mi piacerebbe che ogni giovane donna, attraverso il proprio abbigliamento, esprimesse realmente se stessa, il proprio modo di concepire la propria femminilità, non dimenticando mai moderazione e buon gusto”.
Non tutte le ragazze o i ragazzi riescono a dire la propria e, spesso, la loro originalità nel vestire viene derisa dai compagni di classe. Difficile essere consapevoli del proprio ruolo di trend setter. “All'estero i giovani hanno più possibilità di ‘osare’ e quindi di fare tendenza perché hanno meno paura di essere giudicati – sottolineano dalla Subdued, marchio amatissimo dalle adolescenti - . In Italia c’è purtroppo ancora una mentalità troppo chiusa, specie tra i teenager. Se ad esempio vai a scuola con una fascetta vieni considerata un pagliaccio; se non vesti aderente non ti considerano sexy...e via dicendo”.
Per non lasciar volar via il talento è nato allora il progetto Cool Factory, il primo blog di Subdued, dove le giovani future trend setter possono parlare liberamente di moda, gossip e nuove tendenze. “In questo modo – spiegano dalla Subdued - possono emergere dal coro e dare preziosi consigli di stile a tutte le coetanee”. Sono in poche le ragazze che hanno una mentalità più aperta, anche grazie a un'educazione moderna, azzardano abbinamenti senza paura di essere giudicate. Qual è il profilo di una trend setter? “Sono per lo più le ragazze che hanno possibilità di viaggiare e confrontarsi così con stili di Paesi diversi, che hanno una particolare curiosità e sensibilità verso ciò che è originale e ‘diverso’. Per fortuna sono loro che, uscendo fuori dalle righe, creano almeno uno slancio verso qualcosa di nuovo”.
Anche per il sociologo Franco Ferrarotti “sono rari i giovani che hanno abbastanza autonomia per cantare fuori dal coro”. Per il professore dell’Università La Sapienza di Roma “i ragazzi sono soprattutto vittime della moda”. “L’individuo, il singolo – spiega a IGN - a un certo punto sente una forte pressione del gruppo. Per gli alunni delle scuole lo zainetto griffato è un must, guai a chi non si adegua. Ma chi lo fa apre nuove strade”.
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