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20 mar 2017
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Cosmoprof: [ comfort zone ] cresce a doppia cifra e ottiene la certificazione “B Corp”

Pubblicato il
20 mar 2017

“Abbiamo chiuso l’anno con una crescita in doppia cifra, e nei primi mesi del 2017 abbiamo già registrato un +33% di vendite. La business unit che rappresento ha chiuso il 2016 a 14 milioni di euro di fatturato, mentre come gruppo il volume d’affari è arrivato a 113 milioni di euro, con una previsione di 130 milioni generati a fine 2017. Il fatturato del gruppo Davines è per il 30% ottenuto in Italia”, fa sapere Davide Manzoni, da 20 anni Direttore Generale del brand [ comfort zone ]. “Penso che questa crescita non sia altro che la conseguenza di quanto abbiamo seminato negli ultimi anni, il frutto di analisi, di modalità e di scelte. Non credo nella fortuna e nel caso, ma nei progetti, perché noi progettiamo il futuro con le nostre strategie”.

Linea "Remedy" - comfortzone.it


“Il nostro segmento di mercato dimostra staticità o addirittura flessione”, continua il DG. “I dati di Unipro e Cosmetica Italia testimoniano che il settore l’anno scorso ha chiuso con una diminuzione complessiva del 2%. I consumatori oggi sono più attenti, e quindi ci soddisfa molto che ci premino con le loro scelte”.
 
Il marchio [ comfort zone ] produce e distribuisce prodotti professionali per centri benessere e spa dedicati alla cura della pelle di viso e corpo totalmente Made in Italy, ed è una delle due divisioni del Gruppo Davines SpA, fondato dalla famiglia Bollati, nato più di 30 anni fa come laboratorio conto terzi e oggi distribuito in 47 Paesi nel mondo con 5 filiali; la prima aperta a New York nel 2003, alla quale hanno fatto seguito Parigi, Londra, Città del Messico e Deventer, cittadina olandese strategica, perché collocata fra Belgio e Germania, e un nuovo ufficio aperto da circa un anno a Hong Kong.

[ comfort zone ] entra nella prestigiosa lista di marchi certificati "B Corporation"


“Il progetto più importante su cui siamo ora focalizzati è quello del nuovo headquarter, che misurerà circa 17.000 metri quadrati di edifici, a Parma”, precisa il Direttore Generale di [ comfort zone ]. “Il quartier generale sarà collocato lungo l’asse autostradale Milano-Bologna, vicino alle Fiere di Parma, mentre quello vecchio sarà smantellato per due terzi. Un progetto che è un sogno del nostro titolare, che lo sta cullando da almeno 15 anni e che finalmente si concretizzerà con la sua inaugurazione a marzo del 2018. Il progetto è costato 30 milioni di euro ed è realizzato dall’architetto Matteo Thun. La sede sarà un villaggio ecosostenibile, con orti e giardini botanici, per rappresentare direttamente come ottenere dalle piante gli estratti che poi diventano creme e prodotti tricologici, in un’area che misurerà circa 80.000 metri quadrati. Sarà aperto ai nostri clienti e avremo al suo interno anche dei centri di test dei nostri prodotti", afferma Manzoni.

Le principali novità di prodotto di [ comfort zone ] presentate in occasione di Cosmoprof Worldwide Bologna sono la linea per le pelli delicate “Remedy”, e l’evoluzione della linea “Tranquillity” per il “Rituale del sonno” multisensoriale del brand.

[ comfort zone ], la linea "Tranquillity"


“Infine, tengo molto a ricordare che a dicembre 2016 abbiamo ottenuto la certificazione americana “B Corp”, affiancandoci a 2.000 aziende in oltre 50 Paesi e 130 diversi settori, anche se sono solo una trentina le aziende nel nostro settore in Italia (una novantina in assoluto) certificate da questa etichetta”, puntualizza Manzoni. “Circa 8 anni fa è nato questo movimento di lifestyle. Allora si agiva sul mercato o con il business profit o con il business onlus. Oggi c’è invece la possibilità di fare affari rispettando ambiente, risorse e esseri umani, quindi “B Corp” si pone in una chiave evolutiva in cui le aziende devono rispettare la tracciabilità della produzione, la riduzione dei rifiuti prodotti e dei materiali per il packaging, il non sfruttare il lavoro minorile, il non utilizzare principi attivi che potrebbero estinguersi in natura, e così via”.  
 
Per ottenerla sono stati necessari due anni di preparazione e continui check, “ed è un pregio”, prosegue l’AD, “perché oggi in America la maggior parte delle aziende si sta certificando “B Corp”. Il Re di Svezia, per esempio, sta conducendo una campagna per portare le aziende svedesi ad adottare questo progetto, messo a punto da due esimi Premi Nobel in America. Quindi questo fenomeno di cui pochi sanno sta finalmente prendendo piede. Del Resto, “B Corp” sta a significare “essere - to be - una corporation” che, si sottintende, fa convivere il mondo del profitto con quello della sostenibilità per il pianeta”.

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