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Adnkronos
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Pubblicato il
19 mag 2009
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Confindustria Macerata punta sul Brasile
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19 mag 2009
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Rio de Janeiro |
Macerata, 19 mag. - (Adnkronos) - Confindustria Macerata punta sul Brasile per estendere l'azione di internazionalizzazione delle proprie imprese associate. Nel Paese sudamericano, una ventina di aziende hanno già scambi commerciali e l'associazione industriali punta ad allargare questa quota anche con l'organizzazione di una missione in Brasile, uno Stato che ha avuto un interscambio con l'Italia di 8 miliardi di dollari, 4,5 miliardi di export (+15%) e 3,5 miliardi di import (+30%), con un aumento del +100% nello scambio degli ultimi cinque anni.
La crescita economica e', infatti, il fattore di attrattivita' del Brasile che, insieme a Russia, India e a Cina, viene considerato la frontiera del grande mercato mondiale dei cosidetti Paesi Bric e per i quali viene previsto, nel 2050, un'eguaglianza del Pil ai Paesi del G6 (Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia, Italia).
''Il viaggio imprenditoriale era stato programmato per maggio -spiega Carlo Cipriani, responsabile del Servizio Internazionalizzazione di Confindustria Macerata- lo abbiamo preparato incontrando le nostre imprese anche in un seminario specifico. Abbiamo già ricevuto 15 adesioni ma, per meglio preparare la possibilità di incontrare operatori interessati ai prodotti e all'economia delle Marche, abbiamo deciso di rimandare di qualche mese e di partire con quella che sarà la missione nazionale in Brasile, con l'Istituto del commercio estero, che si svolgera' ad ottobre''.
Cipriani spiega che le imprese che gia' lavorano con il Brasile ''producono componenti per le calzature ed operano nel settore della meccanica e della edilizia. Questo e' uno Stato complesso ma noi cerchiamo di puntare al mercato medio-alto dove possiamo portare le nostre produzioni di qualita'. Abbiamo analizzato con accuratezza le caratteristiche delle imprese che sono interessate agli scambi con il Brasile e sono dei settori calzature, abbigliamento, arredo, argentiero, tessile''.
Il mercato del lusso, nel Paese, è cresciuto del +33% nel 2008. Uno studio simile e' stato fatto anche per gli operatori del Brasile interessati ai prodotti delle Marche. ''Entrare con le nostre produzioni non e' proprio semplice -aggiunge Cipriani- ma il Paese rappresenta un mercato molto interessante anche se in continua trasformazione e di grandi dimensioni. Ci sono problemi di dazi e di barriere doganali ma siamo comunque fiduciosi che il Brasile rappresenti una sfida e un'opportunita' per le nostre imprese''.
In Brasile, dove vivono 20-25 milioni di oriundi italiani su una popolazione di 191 milioni di persone, sono presenti da anni grandi imprese come Fiat, Ansaldo, Generali assicurazioni, Telecom, Agip. L'Italia, infatti, e' il secondo partner europeo del Brasile, il sesto nel mondo e il decimo investitore in Brasile, con 7,2 miliardi di dollari di investimenti e 250 aziende presenti. Il Brasile, invece, è al quarto posto per investimenti italiani all'estero specie nella meccanica e nella tecnologia.
L'Italia esporta in Brasile macchine ed apparecchi meccanici, pari al 34,7% del totale dell'export italiano, autoveicoli (19,4%), prodotti dell'innovazione tecnologica ed elettrotecnica (10,5%), prodotti chimici specie fitofarmaci legati al fortissimo sviluppo dell'industria agricola (10,3%). Nel 2008, l'export italiano ha avuto un incremento del +35%.
Comparti in cui sono previsti possibilità di investimento insieme a quello dell'agribusiness, del farmaceutico, dell'eco-turismo, delle fiere, dell'energia elettrica e della subfornitura petrolifera, delle infrastrutture, dell'arredamento e della meccanica strumentale. Dal Brasile l'Italia invece importa cuoio e pelli (18,1%), minerali di ferro (16,9%), autoveicoli e parti accessorie (8,8%), semi, grani, frutta, piante (7,2%), pasta da carta e da cartone (6,7%), caffe' (6,6%) e carne (6,2%).
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