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Pubblicato il
19 nov 2009
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Coldiretti: passi avanti contro falsi
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19 nov 2009
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Roma, 19 nov. (Apcom) - "Siamo di fronte ad un ulteriore passo in avanti nella tutela del made in Italy che è oggi diventato un obiettivo condiviso a livello istituzionale".
E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione dell`incontro su "Il vero Made in Italy fa crescere le imprese e il paese" occasione della conversione in legge del cosiddetto dl Salva-infrazioni con la nuova norma su cosa si intende per "prodotto interamente italiano" e la definizione di sanzioni a carico dei falsari.
Il dibattito sulla riconoscibilità del made in Italy "ha abbandonato il carattere ideologico e chiunque - ha precisato Marini - è oggi consapevole del rilevante impatto economico che ha sul tessuto produttivo del Paese". Per la definizione del prodotto made in Italy "il nuovo provvedimento legislativo guarda all`intero processo produttivo e intende come realizzato interamente in Italia il prodotto o la merce, per il quale il disegno, la progettazione, la lavorazione e il confezionamento sono compiuti esclusivamente sul territorio italiano.
Un passo in avanti che - ha continuato Marini - dovrà necessariamente essere oggetto di una adeguata delimitazione nei diversi settori 'con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto coi Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, delle politiche europee e della semplificazione normativa' come previsto dallo stesso provvedimento".
Secondo Marini "è chiaro che è l`origine della materia prima agricola ad avere un valore discriminante per un prodotto alimentare made in Italy, come conferma anche l`indagine Coldiretti/SWg dalla quale emerge che il 97 per cento degli italiani ritiene che debba essere sempre indicato il luogo di allevamento o di coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti.
Il latte italiano - ha precisato il presidente della Coldiretti - è solo quello che è stato munto in Italia e non certo quello importato dalla Polonia ed imbottigliato in Italia. L'approvazione del decreto legge è, pertanto, strettamente collegata dall`esame dei disegni di legge attualmente in discussione sull`obbligo di menzionare nell`etichettatura degli alimenti l`indicazione della origine geografica di origine governativa e parlamentare".
"Di particolare rilievo - conclude Marini - è infine la previsioni di sanzioni in caso di fallace indicazione dell`uso del marchio, da parte del titolare o del licenziatario, con modalita` tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto sia di origine italiana senza che lo stesso sia accompagnato da indicazioni precise ed evidenti sull`origine o provenienza estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento del consumatore sull`effettiva origine del prodotto".
Fonte: APCOM