Claudio Marenzi: riflessioni sul sistema moda italiano a Decoded Fashion

Di

Elena Passeri

Laura Galbiati

Pubblicato il
15 nov 2017

Intervenuto il 15 novembre nel corso della seconda giornata di Decoded Fashion, il summit internazionale sul digitale organizzato a Milano da e-Pitti.com, il Presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi ha affrontato una serie di tematiche attuali e importanti per il sistema moda italiano, tra cui quello delle sinergie tra i vari Paesi.

“Come Confindustria Moda, che rappresenta l’unione di tutti i principali player del settore, stiamo lavorando per creare una maggiore reciprocità all’interno del sistema europeo”, ha spiegato Marenzi. “Inoltre il nostro desiderio sarebbe quello di stringere accordi che abbassino i dazi doganali con aree come l’Asia e gli Stati Uniti; attualmente ci sono infatti grosse difficoltà per i brand nel lavorare in determinati Paesi proprio per questo motivo”.

Sul tema della sostenibilità, Marenzi ha evidenziato come il flusso produttivo del sistema industriale italiano sia il più virtuoso al mondo, anche se poco comunicato: “A volte la sostenibilità è più raccontata che praticata e diventa per alcuni marchi un mero aspetto di marketing che non corrisponde però alla realtà. In Italia, al contrario, dovremmo far capire meglio ai consumatori non solo la qualità, ma anche la sostenibilità del made in Italy, che spiega anche la differenza di prezzo tra prodotti italiani e non italiani”.

Pubblicità

Marenzi ha infine evidenziato a FashionNetwork.com quale sia la leva che il sistema moda italiano dovrebbe sfruttare al meglio. “Dobbiamo puntare sempre più sulla qualità. Negli ultimi 10 anni i grandi gruppi francesi hanno puntato sull’acquisizione di brand e aziende che avessero qualità e capacità di innovazione, perché in Francia non esiste più una filiera completa della moda. Siamo noi italiani gli unici ad averla ancora e dobbiamo sostenerla, spingendo sui nostri marchi. Pitti in questo ha un ruolo fondamentale: è l’unico evento oggi che permetta anche ad aziende di piccole o medie dimensioni di entrare in contatto con i grandi distributori e i media di settore di tutto il mondo. Sono tutti punti di forza che dobbiamo sfruttare”