31 gen 2014
Cepi Pelletterie : è partito l'e-commerce
31 gen 2014
E' già attivo (all'indirizzo www.cepipelletterie.com/shop) il sito di commercio elettronico della Cepi Pelletterie. All'interno del sito web si venderanno i tanti classici articoli prodotti dall'azienda di Pianoro (BO) specializzata nella pelletteria; dai portagioie e portaorologi alle cartelle e valigette, che da sempre costituiscono il prodotto di riferimento del brand, senza dimenticare i manicure, i necessaire, i servizi da viaggio e tanti altri tipi di accessori per gli amanti degli oggetti di pelle.
Si tratta di un dominio di secondo livello, che verrà agganciato in un secondo momento al sito istituzionale già esistente www.cepipelletterie.com. L'azienda bolognese, dalla produzione al 100% Made in Italy, nasce nel 1985 grazie all’amicizia tra Costantino Putzulu e Ruggero Lazzoni che, forti di un’esperienza maturata in una importante azienda del settore, decidono di fondare una società in proprio a carattere artigianale, che faccia della qualità e del “Fatto in Italia” il proprio punto di forza. I materiali usati sono pellami di alta qualità tipici della tradizione italiana, come la vacchetta, il vitello con lavorazione pieno fiore e il vitello stampato. Da evidenziare anche le produzioni di lusso, con lavorazioni di pellami come il coccodrillo, il pitone e lo struzzo.
“Proprio la qualità di articoli fatti a mano con la sapienza e l’esperienza di maestranze esclusivamente italiane hanno decretato il successo di questa nostra piccola impresa in Italia e all’estero (Francia, Inghilterra, Russia, Canada, Cina, U.S.A., Corea, Spagna, Svizzera, fino al Camerun)”, puntualizza a FashionMag il titolare e fondatore Costantino Putzulu, “grazie anche alla diffusione nel mondo in oltre 200 punti vendita estremamente qualificati in grado di valorizzare le caratteristiche del prodotto”.
Il fatturato di Cepi Pelletterie è cresciuto del 5% in un anno nel 2013, ed è generato per il 50% in Italia e 50% all'estero. “Il nostro primo mercato export è la Russia, seguono Arabia Saudita, Libano, Camerun, Togo (ebbene sì, avete capito bene) e Svizzera. Solo dopo, e ben staccate, arrivano Europa in generale e USA. Del resto”, prosegue Putzulu, “fino a sette anni fa circa erano gli States il mercato estero in cui vendevamo di più, ma adesso, per colpa del cambio dell'euro col dollaro quasi raddoppiato (era 0,80 allora, è 1,36 oggi), il mercato statunitense ormai non è più conveniente per noi; lo stesso articolo costa praticamente il doppio. Oltre al Medio Oriente e alla Russia, per noi, ma anche per il mondo della moda e del lusso in generale, sarà invece l'Africa il mercato del futuro”, conclude l'imprenditore di origini sarde.
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