26 apr 2015
Cantarelli , in difficoltà finanziarie, da aprile ha 70 dipendenti in Cig. Ipotesi cordata
26 apr 2015
La storica azienda di abbigliamento maschile della provincia di Arezzo in difficoltà finanziarie (è in concordato preventivo in bianco dallo scorso febbraio e aspetta il via libera dal giudice per mettere nero su bianco il concordato in continuità) da questo mese di aprile ha attuato un provvedimento di cassa integrazione a zero ore per 70 dipendenti, una misura necessaria in un periodo di cambio di stagione, molto delicato per le aziende che operano nel settore del tessile-abbigliamento in generale.
Secondo la cronaca di Arezzo del quotidiano “La Nazione”, la crisi di Cantarelli in realtà “non è tanto di tipo produttivo quanto di tipo finanziario. L’azienda ha sia ordini sia mercato, e per cercare di non piegare del tutto la testa ha deciso di ricorrere al concordato. La richiesta del concordato rientra in un più ampio piano di rilancio che comprende anche la ricerca di un eventuale partner interessato ad acquisire quote dell’impresa […] In quest’ottica, anche la cassa integrazione rappresenta comunque un momento per iniziare a parlare della riorganizzazione dell’azienda”, si legge.
La Cantarelli, che aveva fatturato 20,7 milioni di euro nel 2013, dà lavoro a 284 persone, occupate tra le località di provincia di Rigutino e Terontola, senza contare l’indotto, ed è diretta dal titolare, Alessandro Cantarelli, che dalle colonne del “Corriere di Arezzo” ha assicurato che con la scelta del concordato ha messo al riparo l'azienda da possibili azioni forti di creditori: "Abbiamo messo in sicurezza l’azienda, nell’intento di non disperderne valore, ai fini di un condiviso ed equo interesse di tutti i creditori, delle maestranze e dei propri clienti", ha dichiarato l'imprenditore toscano, il quale ha inoltre garantito che tutte le parti in causa stanno lavorando intensamente per ritrovare l’equilibrio finanziario del brand e garantire l’occupazione, un obiettivo, quest'ultimo, che lo stesso Cantarelli ha definito prioritario nel piano di rilancio che si dovrà realizzare nei prossimi mesi.
Voci ben informate sostengono che il marchio vada verso la cessione a una cordata (che rileverebbe la maggioranza del capitale sociale) composta da tre imprenditori italiani, altri rumours indicano in tre le trattative aperte con investitori interessati (dopo quella sfumata di recente con un imprenditore italo-israeliano), che Cantarelli avrebbe definito serie ed interessanti. Ma le certezze al riguardo sono ancora poche.
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