Adnkronos
16 ott 2008
Calzetteria Lombarda sbarca in Cina
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16 ott 2008
Milano - (Adnkronos) - La calzetteria lombarda è sbarcata oggi a Shanghai alla conquista della Cina. Numerose imprese lombarde, mantovane in particolare, rappresentate dai grandi marchi della calzetteria e dell'intimo lombardo, saranno infatti direttamente coinvolte e partecipi nel progetto per l'internazionalizzazione del distretto lombardo della calza in Cina, messo a punto da Regione Lombardia.
Ribattezzato ''Italian legwear fashion in Shangai'', il progetto è promosso dalla Regione in collaborazione con la Camera di Commercio di Mantova e il Centro Servizi Calza di Castel Goffredo. Tra le aziende che hanno aderito all'iniziativa saranno presenti in Cina i marchi Golden Lady, Levante, Calze BC, Calze Gizeta, Nuova Virgiliana, Calzificio Franzoni, Calzificio Mura, Calzificio Schinelli, BBF Gambetti, Emy Calze e Pierre Mantoux.
La missione cinese intende creare un momento di presentazione di alto livello del polo produttivo lombardo della calza da donna e ogni azienda partecipante avrà a disposizione un proprio spazio strutturato per incontri di conoscenza e di affari con gli operatori cinesi. Gli stands a Palazzo Lombardia di Pu-Dong resteranno appositamente aperti dal pomeriggio di giovedi' 16 fino alla sera di sabato 18, quando una sfilata di moda dedicata alla calzetteria femminile del distretto castellano chiuderà l'evento.
''E' un progetto che nasce dalla nostra capacita' di metterci insieme come istituzioni ed enti per aiutare le imprese lombarde ad essere piu' forti sul mercato mondiale -ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale Enzo Lucchini, che guiderà la delegazione insieme al presidente della Camera di Commercio Montanari e al presidente del Centro Calza Fabiani-. L'accordo stipulato con lungimiranza nel 2006 ha gia' prodotto ottimi risultati ed ora siamo pronti per l'affondo finale: la conquista del mercato cinese. Del resto il distretto mantovano della calza unisce valori di quantità e di eccellenza qualitativa''.
''L'analisi dei mercati ha evidenziato che un mercato potenzialmente importante per il prodotto di alta gamma e di ''brand'' come quello della calzetteria castellana è rappresentato in particolar modo dalla Cina -ha evidenziato il Vice Presidente Enzo
Lucchini-, Paese attualmente forte produttore di calze da donna ma importatore ancora molto marginale di collant e di intimo di pregio, a fronte di una sempre maggiore e crescente richiesta interna di questo tipo, che conta su una clientela potenziale di quasi 100 milioni di cinesi abbienti. Un progetto -ha aggiunto Lucchini- che conferma
l'impegno della Regione nel sostegno all'internazionalizzazione delle nostre imprese, per la quale sono stati messi a disposizione per il primo triennio (2006-2008) oltre 206 milioni di euro''.
Il progetto prevede più fasi di attuazione: già è stata svolta con esiti soddisfacenti e incoraggianti un'approfondita ricerca di mercato che ha coinvolto l'Agenzia per la
Cina, l'Ambasciata Italiana in Cina, l'Istituto Italiano di Cultura, l'ICE e il CCPIT (organo governativo di promozione del commercio cinese). Il progetto e' stato quindi lanciato in Cina mediante una campagna pubblicitaria mirata ed efficace, e la sua realizzazione sarà ora accompagnata da eventi di presentazione dei prodotti del distretto mantovano comprendenti sfilate di moda, appuntamenti con operatori locali della comunicazione, del commercio e dell'impresa di settore.
Il costo complessivo è di 600mila euro, di cui 200mila a carico di Regione Lombardia, altre 200mila a carico delle imprese partecipanti, 150mila della Camera di Commercio mantovana e i restanti 50mila ripartiti tra associazioni e Enti locali.
Il distretto della calza di Castelgoffredo, ufficialmente riconosciuto come tale da Regione Lombardia, conta su circa 400 imprese attive che occupano complessivamente 6mila e 640 unita' di lavoro, producendo un valore di 932 milioni di euro di prodotto annuo, del quale il 70% viene esportato in tutto il mondo. La calzetteria del distretto castellano rappresenta circa il 30% della produzione mondiale e piu' del 70% di quella europea.
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