Pubblicato il
15 dic 2010
15 dic 2010
Bruno Saint-Hilaire precisa il suo roadbook
Pubblicato il
15 dic 2010
15 dic 2010
Campagna 2005 (bruno-saint-hilaire.com) |
Di conseguenza, Bruno Saint-Hilaire si troverà per sei mesi in un periodo di osservazione, per il quale è stato dato mandato ad un amministratore giudiziario. Tuttavia, per convincere i suoi partner e dare nuovo slancio al brand, Nicolas Roux intende tornare sulla sua intenzione originaria di adottare di piani di sviluppo a medio termine. "Voglio porre in essere un progetto a lungo termine e per questo motivo, bisogna stabilizzare il capitale [sul medio]", aggiunge il manager. Per quanto riguarda il marchio eponimo, è stata presa la decisione di chiudere la boutique donna di Tolosa e di ritirarsi dalle Galeries Lafayette. Ma il brand rimane ben presente nei grandi magazzini Printemps e presso i negozi Inno in Belgio.
Il progetto, al primo semestre 2011, è quello di lavorare su un nuovo concept di arredamento per i corner nei grandi magazzini e per i corner presso i dettaglianti. “Un asse di sviluppo sarà quello dell'insediamento di corner dai rivenditori al dettaglio. Ne proporremo di nuovi a partire dal secondo semestre 2011. Lo sviluppo dei negozi si farà dal 2012 al 2015", valuta Nicolas Roux che vuol essere in grado di riaprire delle succursali e dei negozi con l'aiuto di varie aziende partner. Ad oggi, non esistono che tre boutique col nome dell'azienda: quella in proprio, mista, a Tolosa, e due insieme a dei partner (Gap, Le Mans).
Parallelamente, è visto come una priorità il potenziamento dell'attività internazionale. Dopo aver dato il via negli anni '90 a una politica di licenze, Bruno Saint-Hilaire sviluppa le sue vendite portandole verso l'export, che però oggi conta solo per il 20% sull'attività. "La quota più ragionevolmente corretta dell'export dovrebbe essere di circa il 35%", prosegue il manager. Ben presente in Belgio, nel Regno Unito e Oltreatlantico, il marchio ha allora concluso un accordo per arrivare sul mercato cinese. Bertrand Djiane, responsabile di Mephisto, brand interno al gruppo, ha acquisito anche l'incarico della gestione dell'export dei due marchi dell'azienda.
Nel 2010, il fatturato di Bruno Saint-Hilaire dovrebbe essere di 30 milioni di euro, contro i 34 milioni del 2009. Lanciato nel 2009, il prêt-à-porter Mephisto ne rappresenta il 10%. Nicolas Roux assicura che gli ordini già acquisiti per l'estate 2011 arrivano a 15 milioni.
Di Bruno Joly (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.