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AFP
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24 apr 2013
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Baselworld: sguardi ancora puntati verso la Cina

Di
AFP
Pubblicato il
24 apr 2013

Baselworld, il più grande salone mondiale dell'orologeria e della gioielleria, apre al pubblico giovedì 25 aprile con una nota d'incertezza riguardo all'evoluzione delle vendite in Cina, dopo che esse hanno battuto tutti i record l'anno passato.

Il salone Baselworld


Durante lo svolgimento di questo appuntamento annuale, considerato la "kermesse più solenne" dell'orologeria, sono attesi oltre 100.000 visitatori e più di 3.000 giornalisti.

Il salone ospiterà anche quest'anno i più prestigiosi produttori di orologi svizzeri, tra i quali Patek Philippe, Rolex e Omega, e i più grandi nomi della gioielleria, quali Bulgari, di proprietà del gruppo LVMH, e Harry Winston, recentemente acquisito dall'elvetico Swatch Group.

Gli organizzatori del salone hanno già registrato la partecipazione di 1.460 espositori provenienti da 40 nazioni, che gareggeranno in ingegnosità per attirare l'attenzione sulle loro nuove collezioni.

Tra i modelli più attesi in fiera, Hublot, anch'esso brand che fa parte di LVMH, presenterà soprattutto un orologio sviluppato in collaborazione con la casa automobilistica Ferrari. Chiamato “Masterpiece LaFerrari”, questo orologio meccanico dotato di un tourbillon stabilirà un nuovo record mondiale di riserva di carica, con un'autonomia di cinquanta giorni, vale a dire circa 1.200 ore, durante le quali non avrà bisogno di essere ricaricato. Il record precedente era di 40 giorni, ha precisato il marchio all'AFP.

Intanto, anche Nick Hayek, il boss del Gruppo Swatch, numero uno mondiale dell'orologeria, ha accuratamente mantenuto il mistero sul suo celebre orologio di plastica multicolore, promettendo una "innovazione rivoluzionaria" nell'anno in cui Swatch festeggia il 30° anniversario.

Ma oltre alle abilità tecniche, che interessano gli appassionati di orologeria, Baselworld sarà molto seguito, come sempre del resto, dagli investitori. L'evento, durante il quale i fabbricanti di misuratori di tempo raccolgono la maggior parte dei loro ordini annuali, è infatti considerato come uno dei migliori indicatori della salute del settore.

L'industria orologiera svizzera ha conosciuto una crescita senza precedenti nel corso degli ultimi tre anni, battendo sistematicamente qualsiasi previsione di frenata, in particolare grazie all'appetito dei consumatori cinesi per i beni di lusso.

Nel 2012, le esportazioni elvetiche di orologi hanno raggiunto una cifra storica, superando per la prima volta il limite dei 21 miliardi di franchi svizzeri (17 miliardi di euro), ma i segnali di un rallentamento in Cina si sono moltiplicati dallo scorso autunno. Nel 2012 gli acquisti cinesi, Hong Kong compreso, sono arrivati a 6 miliardi di franchi svizzeri (4,96 miliardi di euro), cioè il 28% del totale delle esportazioni di orologi svizzeri.

All'inizio di marzo, Nick Hayek aveva già adottato una visione prudenziale sulle prospettive per gli orologi di prestigio su quel mercato, sottolineando che "le percentuali di crescita del 15, 20 o 30%" alle quali si erano abituati gli investitori non sarebbero state sostenibili nel lungo periodo.

Gli analisti finanziari stanno attualmente cercando di valutare l'ampiezza del rallentamento del ritmo di crescita dell'ex Impero Celeste, in parte legato a un processo di destoccaggio nei negozi asiatici. Fra gli altri elementi che hanno pesato, c'è stata anche la campagna lanciata dalle autorità cinesi per vietare regali preziosi per i funzionari ufficiali di partito e di governo.

Il salone inizia il 24 aprile con la tradizionale giornata riservata alla stampa, aprendo poi le porte al pubblico il giorno successivo. I visitatori, che per entrare dovranno sborsare 60 franchi svizzeri (49 euro), avranno poi fino al 2 maggio per visionare i 141.000 metri quadrati di esposizione.

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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