Asos è forse arrivato ai limiti del suo massimo sviluppo in Gran Bretagna? Alla fine del primo trimestre del suo esercizio 2011-12, lo specialista britannico della vendita di abbigliamento su internet ha ottenuto ancora una crescita, stavolta del 15%, del giro d'affari sul proprio mercato di casa, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Ora, al termine del secondo trimestre, chiuso il 30 settembre, Asos è andato in stagnazione, con un incremento delle vendite che è stato solo del'1%. Che si tratti di un vero e proprio segnale d'allarme o solamente di un piccolo passaggio a vuoto, è evidente che i suoi risultati sono stati, seppur leggermente, meno buoni nel secondo che nel primo trimestre.

Homepage della versione italiana di Asos.

Non stupisce dunque che la società, quotata, adesso spinga molto sull'estero. E' la dimensione internazionale ad aver reso dinamica la crescita del marchio nel corso del suo primo semestre d'esercizio. Con quasi 248 milioni di euro (217 milioni di sterline) di fatturato, Asos ha fatto registrare una crescita del 56% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Le sue vendite a livello internazionale, 139 milioni di euro, sono cresciute invece del 150%, con uno sviluppo più che lusinghiero della zona “Resto del mondo”, che cresce del 306%, per 66 milioni di euro di vendite. Negli Stati Uniti, le vendite sono cresciute del 136%, a 17 milioni, e in Europa del 73%, a 55 milioni.

La presenza di Asos all'estero, in questo trimestre è stata soprattutto rafforzata dal lancio dei siti dedicati all'Australia, alla Spagna e all'Italia, e così i diversi website del brand sono arrivati a quota sette.

Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)