APCOM
2 giu 2013
Altagamma chiede al Governo un accordo pubblico-privato
APCOM
2 giu 2013
Condividere le conoscenze tecnologiche e produttive per sviluppare sia la formazione sia le filiere italiane, in cambio di una tassazione inferiore sugli utili rinvestiti per aumentare l'export e rafforzare le stesse filiere. E' una sorta di partnership pubblico-privata quella che la Fondazione Altagamma intende sottoporre al presidente del Consiglio Enrico Letta affinché sia poi esaminata in Consiglio dei Ministri, visto il coinvolgimento di tre ministeri di peso come Sviluppo Economico, Finanze e Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). "L'export è un fattore chiave per il nostro paese. Nel 2012 ha contribuito per un punto di Pil e ha limitato il crollo del nostro prodotto interno lordo. Consapevoli dell'importanza delle esportazioni, noi siamo pronti a fare la nostra parte e a fare da porta bandiera per le imprese che hanno buoni prodotti, ma sono poco note all'estero, investendo al tempo stesso nella formazione, con un salto in avanti a 360 gradi, e nella produzione in Italia", ha dichiarato il vicepresidente di Altagamma, Armando Branchini.
Secondo Branchini, se il governo accetterà di sviluppare l'accordo per l'Italia ci saranno molte ricadute positive. In primo luogo sul fronte occupazionale, grazie a una profonda revisione del sistema formativo che punterà a mantenere in Italia i talenti, fino al sistema produttivo con il rafforzamento delle filiere, cui fanno capo le imprese di Altagamma, e che da sole producono il 24% del Pil ed esportano beni per circa 25 miliardi di euro l'anno.
"Il campanello di allarme che ci ha spinto a formulare questa proposta è che nel 2013 l'export non sta più crescendo e la domanda interna è ancora in forte sofferenza. Quindi ci vogliono con urgenza interventi selettivi per far ripartire l'export e al tempo stesso allargare la produzione in Italia, investendo nelle filiere", conclude Branchini.
Fonte: APCOM