Gianluca Bolelli
17 giu 2016
Adidas punta a 2,5 miliardi di euro di giro d'affari nel calcio
Gianluca Bolelli
17 giu 2016
Nel 2016, forte dello svolgimento degli Europei e della Coppa America (e c'è pure il torneo olimpico), il mercato dei prodotti calcistici dovrebbe continuare a crescere per i produttori di articoli sportivi. E' in questo quadro, e nel contesto della competizione europea, che Adidas afferma di volersi posizionare come il leader del settore. Il gruppo tedesco annuncia un fatturato in questo segmento che dovrebbe raggiungere i 2,5 miliardi di euro, stabilendo un nuovo record per il brand.
“L'anno scorso eravamo a 2,2 miliardi ed eravamo riusciti a progredire rispetto al 2014, anno di Coppa del Mondo”, afferma Markus Baumann, direttore generale di Adidas Football. Abbiamo più che raddoppiato la nostra attività in dieci anni. E siamo molto soddisfatti della ridefinizione e del lancio della nostra offerta di calzature calcistiche. I nostri recenti guadagni di quote di mercato in città-chiave indicano chiaramente che la nostra strategia sta pagando”.
Adidas aveva infatti scommesso sul rinnovo totale della sua offerta di scarpini da calcio, stoppando in particolare la produzione dei suoi modelli di riferimento “F50” e “Predator”. Il marchio ha spiegato che, grazie alla crescita delle vendite, si è imposto come leader sui cinque principali mercati dell'Europa Occidentale nel primo trimestre del 2016. “Abbiamo avuto due stagioni per installare dei nuovi tacchetti e siamo diventati i leader all'inizio di quest'anno. Tale rinnovamento ci ha permesso di recuperare il ritardo. Gli scarpini rappresentano un giro d'affari di soli 110 milioni di euro nel 2015. Non è un mercato di peso, ma è molto importante per l'immagine ed è molto combattuto”.
La principale opposizione arriva ovviamente da Nike. I due marchi da soli si assicurano circa il 90% delle quote di mercato. E anche le loro percentuali nell'abbigliamento calcistico lasciano poco spazio ad altri attori.
Durante l’Europeo di calcio, i due colossi vestono 15 delle 24 nazionali e il 93,4% dei giocatori (secondo uno studio del sito Footpack.fr). Adidas può contare su 9 squadre, tra le quali Germania e Spagna. Il marchio dalle tre strisce punta inoltre a vendere 1,3 milioni di maglie della Mannschaft, contro il milione del 2012 e annuncia anche la vendita di 7 milioni di palloni “Beau Jeu” nel mondo a prezzi tra i 25 e i 140 euro, 1 milione dei quali sul mercato francese.
In compenso, pur avendo arruolato tra i calciatori che sponsorizza Paul Pogba, Adidas non è più il partner tecnico della Francia, che usa Nike dal 2011. “All'epoca avevamo l'équipe de France da molti anni. E questo è stato motivo di preoccupazione. Ma abbiamo potuto constatare che il business non è più legato a una sola maglia. L'abbiamo dimostrato con la nostra crescita”, precisa Guillaume de Montplanet. “Stiamo vedendo un aumento delle vendite delle magliette straniere, con quelle della Germania, della Spagna e del Belgio. Per esempio, la maglietta del Real è la seconda più venduta in Francia da due stagioni, dietro a quella del PSG”.
Prova di questo è che per ora il management di Adidas sta comunque guardando con soddisfazione al percorso dei Bleus. “Il passaggio della Francia al prossimo turno è una buona notizia”, spiega infatti Markus Baumann. “Perché le feste e le vacanze sono sempre più riuscite quando la squadra del Paese organizzatore va lontano nella competizione”. Il gruppo spiega inoltre di aver istituito un sistema di corriere espresso per il riassortimento delle magliette del team vincitore entro 10-12 giorni.
Olivier Guyot (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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