12 feb 2018
Abbigliamento e accessori valgono 1/3 del mercato nazionale del falso
12 feb 2018
L’85esima edizione del Micam richiama l’attenzione sul tema del falso: la fiera internazionale delle calzature, in corso a Rho Fiera Milano fino al 14 febbraio, ospita all’interno dei suoi padiglioni la mostra “Questa non è una Sòla”, iniziativa didattica basata su un percorso conoscitivo che mette a confronto prodotti originali e contraffatti.
“A livello mondiale il giro d’affari legato al falso vale 470 miliardi di dollari, mentre in Italia si aggira intorno ai 7 miliardi di euro, ma si tratta solo della ‘punta dell’iceberg’, ha spiegato a FashionNetwork.com Paolo Bastianello, Presidente del Gruppo Tecnico Made in di Confindustria.
I dati della commissione anti-contraffazione della Camera dei Deputati stimano che il 32,5% del totale del mercato nazionale del falso, pari a 2,2 miliardi di euro, sia rappresentato dai prodotti del tessile-abbigliamento e accessori; seguono audiovisivi ed agro-alimentare.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il settore moda, calzature e accessori rappresentano le categorie maggiormente colpite dalla contraffazione (25% del comparto). Dal 2008 al 2016 il valore dei sequestri di calzature è cresciuto del 6% a quota 13,4 milioni di euro (4,7% del totale). Ma il mercato del fake interessa anche i segmenti della gioielleria e dell’orologeria, che ad oggi valgono complessivamente 402 milioni di euro (5,8% del totale).
In generale, l'Italia è lo stato europeo maggiormente colpito dal fenomeno del falso: solo nel 2016 sono stati sequestrati 26 milioni di articoli contraffatti; si sono persi 100 mila posti di lavoro, con un mancato gettito fiscale pari ad 1,7 miliardi di euro. “Ma oltre al danno economico, erariale ed occupazionale, c’è anche il danno alla salute”, ha precisato Bastianello.
I maggiori produttori di fake sono Cina e Turchia. Purtroppo, “l’Italia è un Paese difficile da controllare, sia nei suoi confini alpini che nel suo perimetro costiero”, ha spiegato il Presidente, aggiungendo che l’unico settore a riportare una crescita a due cifre nel giro d’affari della contraffazione è stato il canale online. “Come Confindustria abbiamo il dovere di ripartire dal territorio e dalle scuole per educare alla lotta contro il falso. Le misure repressive non sono sufficienti e per questo lanceremo entro il prossimo anno scolastico, insieme a MIUR e MISE, un’iniziativa di informazione strutturata e capillare”, ha concluso Bastianello.
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