14 giu 2017
“Querelle” Richmond: Arav risponde alle dichiarazioni di Moschillo
14 giu 2017
Nuovo capitolo di quella che ormai è diventata una vera e propria “saga”, ossia la controversia legale per l’utilizzo del marchio John Richmond e dei brand ad esso connessi da parte dell’imprenditore irpino Saverio Moschillo e delle sue società.
Dopo una serie di sentenze del Tribunale di Milano inerenti il divieto di utilizzo dei brand, Moschillo aveva comunicato l’intenzione di intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale e stilistico con il marchio Rich. Lo scorso 17 maggio, però, una nuova sentenza ha vietato anche l’uso di tale insegna, con conseguente sequestro di capi nella boutique milanese del brand.
Il 13 giugno Moschillo, presente a Pitti Uomo con il marchio Husky, è ritornato sulla questione attraverso le pagine del quotidiano Il Sole 24 Ore, dichiarando: “Il marchio Rich non è mai stato di proprietà di Akkurate, di Fashioneast o di John Christopher Richmond. Lo registrai personalmente nel 2003 e da allora l’ho impiegato attraverso mie società distributive o produttive, come la Falber di Forlì. Un uso commerciale che in 15 anni non era mai stato contestato da Akkurate o dallo stilista”.
Sull’utilizzo degli altri brand, l’imprenditore ha inoltre dichiarato al quotidiano: “Ribadisco di detenere una licenza valida fino a tutto il 2018 per la produzione, vendita e commercializzazione di ogni marchio Richmond, licenza rilasciata dalla Akkurate, la società partecipata al 50% da me, al 35% da John Richmond e al 15% da Toni Yusuff”.
Immediata la risposta di Arav Fashion, società della famiglia Ammaturo alla quale lo scorso gennaio è stata affidata la produzione e distribuzione del marchio John Richmond, che attraverso una nota dei suoi legali ha dichiarato: “è opportuno precisare come, finora, il Tribunale civile di Milano abbia sempre dato torto alle ragioni del signor Moschillo, vietandogli dal giugno 2016 qualsiasi utilizzo dei marchi Richmond e John Richmond e, dal maggio 2017, anche di Rich. Infatti, è stato stabilito come la titolarità e il conseguente diritto di utilizzo dei marchi spetti agli attuali co-titolari, Fashioneast e AM.VI (società della famiglia Ammaturo) così come ai licenziatari autorizzati, tra cui Arav Fashion, con la quale collabora lo stilista John Richmond”.
In merito alle dichiarazioni di Moschillo, la nota prosegue in questi termini: “le ragioni dedotte in Tribunale dal Signor Moschillo non hanno finora trovato nessun accoglimento e, indipendentemente da quanto dichiarato sulla carta stampata, il cui contenuto comunque Arav Fashion contesta, l’unica circostanza che conti davvero, ai sensi di legge, è l’attuale divieto imposto al signor Moschillo, e alle sue società, di produrre, vendere, commercializzare e, in ogni modo, utilizzare i marchi Richmond, John Richmond e Rich, rispetto ai quali, fino a diversa decisione dei Tribunali competenti, non può vantare alcun diritto”.
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